Les Sables d'Olonne - A D’Olonne ad aspettare Macif ci sono centinaia di migliaia di persone assembrate lungo il canale che porta al porto. L’atmosfera è incredibile, nonostante la pioggia, il freddo e il vento, famiglie con bambini, giovani, uomini e donne, sono qui, chiusi nei loro impermeabili sotto i loro ombrelli ad aspettare di vedere l’albero di Macif bucare la foschia. Tutta la vita della città in queste ore sta girando intorno a questa fine di regata.
Le autorità portuali di Vandèe ieri sera hanno chiesto alle barche del porto di non uscire. Con il vento a venti nodi e raffiche a 40 e le onde sopra i tre metri, l’autorità non vuole correre il rischio di trovarsi con un emergenza in mare proprio mentre Macif sta per arrivare.
François Gabart – Francois è calmo e rilassato. A compiere il suo sogno di vincere la Vendée Globe e ad essere il primo uomo ad aver fatto il giro del mondo a vela in meo di 80 giorni, mancano , nel momento in cui scriviamo, meno di 30 miglia.
Per lui non sarà facile il momento dell’arrivo. Come ha raccontato chi è giunto prima di lui a questo traguardo tanto agognato, il momento in cui si rientra nella civiltà è traumatizzante. Lo skipper della Vendée Globe, sta in mare per due mesi e mezzo, il suo spazio vitale sono i 9 metri quadri del pozzetto, i suoi ritmi sono scanditi dal vento e dalle onde, decide lui quando sentire il mondo esterno e quando ritirarsi nella sua privacy. Arrivato a Les Sables D’Olonne, tutto questo cambia. Francois non avrà il tempo per riabituarsi ad avere i piedi su di una superfice stabile che dovrà subito affrontare le migliaia di persone che gli si stringeranno attorno, i centinaia di giornalisti che lo bombarderanno per rubare qualsiasi frase da lui pronunciata.
Per dare un idea di quello che è la Vendée Globe, si consideri che quando arriva l’ultimo in classifica, solitamente, oltre un mese dopo il primo arrivato, ad accoglierlo ci sono circa 20.000 persone, questo per capire cosa significa in Francia, la Vendée Globe.
Alex Thomson – Jean Pierre Dick, ha comunicato la sua decisione: non si fermerà alle Azzorre, andrà avanti, ma navigherà verso costa, verso il Portogallo.
Dick cercherà di evitare situazioni meteo impegnative, per questo si sta dirigendo verso costa. La situazione al momento è tranquilla, la parte brutta della perturbazione che ha interessato la sua zona di navigazione è passata e ora Vibrac Paprec 3 naviga con venti portanti di circa 15 nodi. Visto che il compagno ormai ha raggiunto un livello di stabilità sufficiente alla sua sicurezza, Alex Thomson ha ripreso la rotta. I due si sono salutati ieri sera dopo 48 ore in cui Alex è stato affianco a Jean Pierre per garantirsi che non gli accadesse nulla.
Ora per Alex comincia la grande corsa nel tentativo di recuperare le ore perdute e cercare di arrivare prima dello scadere dell’ottantesimo giorno, ma le sue possibilità di farcela non sono molte.
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