Il percorso - Il calendario prevede otto in-port race (regate brevi all'interno di uno specchio acqueo ridotto) e dieci trasferimenti. Si parte subito con un prologo nelle acque di Alicante, quindi l'11 settembre inizierà la prima prova d'altura che vedrà regatare i team fino a Città del Capo. Dalla capitale sudafricana gli equipaggi punteranno la prua verso Kochi (India), Singapore e Qingdao dove il 14 febbraio 2009 inizierà il trasferimento più lungo, di 12.300, fino a Rio de Janeiro. La regata proseguirà poi verso Boston, Galway (attraversando l'Atlantico) e, in rapida successione, Goteborg, Stoccolma e San Pietroburgo, il cui approdo è previsto per gli ultimi giorni di giugno 2009.
I team - Candidate principali alla vittoria finale sono le barche svedesi di Ericsson. Entrambe progettate da Juan Kouyoumdjian, lo stesso creatore di Abm Amro 1(lo scafo dominatore della scorsa edizione), sono state affidate a skipper con storie molto diverse tra loro. Se per Torben Grael, difatti, parla il proprio palmares (cinque medaglie olimpiche, tre partecipazioni alla Coppa America e una alla VoR), Anders Lewander, un esordiente, rappresenta la vera incognita di questa competizione. In grado di cogliere il successo finale potrebbero esserci i due scafi griffati Telefonica, disegnati dallo studio Farr Yacht Design e comandati da Bouwe Bekking, alla quinta Vor della carriera, e Fernando Echavarri. Un occhio di riguardo lo merita anche Il Mostro, barca americana ideata dallo studio Botin&Carkeek e consegnata alle mani di Ken Read. Da un gradino più in basso partono invece Team Russia, Green Dragon e Team Delta Lloyd.
La barca - Confermato, anche per questa edizione, l'utilizzo dei VoR 70. Cambiano, però, alcune regole di classe. Il dislocamento massimo è stato fissato tra le 13,86 e le 14,00 tonnellate, mentre sono state imposte molte limitazioni su timoni e appendici basculanti, così da rendere le barche in gara più simili tra loro. Novità anche per il piano velico. Ammesso l'utilizzo dei sistemi di avvolgimento per gennaker e l'utilizzo di un code zero armato in testa d'albero.
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