
Nei mesi scorsi si è molto parlato del crescente interesse dello studio francese di architettura navale VPLP, noto per essere autore della maggior parte degli IMOCA 60 del Vendée Globe e di molti mega trimarani, per l’armo ad ala rigida.
VPLP aveva messo in acqua un piccolo trimarano dotato di ala rigida e con questo aveva fatto diversi esperimenti, tanto da ravvivare l’interesse per questo tipo di armo noto per essere utilizzato dai grandi catamarani di Coppa America. Solovelanet ha dedicato un ampio servizio a questo tema su SVN solovelanet 37 da lunedì 9 ottobre on line.
La motivazione ufficiale per questi esperimenti era lo studio per l’applicazione delle vele rigide sulle navi commerciali, ma visto che VPLP non si è mai interessato di trasporti mercantili, la cosa era sospetta e infatti ora si scopre che dietro quei test c’è una strategia a lungo termine tesa a conquistare il settore dei mega multiscafi con ala rigida.
I test sull’armo ad ala rigida devono essere stati convincenti perché VPLP ha presentato due studi che volgono in quella direzione, in particolare quello del catamarano Evidence, un 47,70 metri mega catamarano di lusso armato con una armo ad ala rigida del tutto automatizzato.
L’idea degli architetti di VPLP è che ci deve essere una terza strada oltre ai due mezzi classici di propulsione motore o vela e la loro terza strada è appunto l’ala rigida non intesa come vela da divertimento, superficie da regolare di fino, ma come motore a vento, un mezzo per avanzare in alternativa al combustibile fossile.
C’erto un'idea meno romantica di quella che ispira solitamente una barca a vela, ma d’altronde oggi i mega catamarani hanno ben poco romanticismo e molta tecnologia.
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