Un catamarano che scuffia è un evento raro e motivato quasi sempre da condizioni meteo particolarmente avverse, spesso sommate a comportamenti imprudenti da parte dello skipper. Vediamo quando il catamarano può capovolgersi.
Per quanto vogliate navigare, non vedrete mai un Lagoon, un Fountaine-Pajot o un Bali navi-gare su uno scafo solo. I catamarani industriali sono studiati per navigare anche con vento molto forte senza mai alzare uno scafo, tanto più correre il rischio di scuffiare.
Piani velici molto ridotti e chiglie molto contenute fanno sì che all’aumentare del vento la barca scarrocci, ovvero si sposti di lato, ma non alzi lo scafo sopravento.
Al limite un catamarano industriale può depressurizzare uno scafo, se c’è molto vento lo scafo sopravento si alza leggermente senza però uscire dall’acqua. In pratica perde la pressione che il suo peso gli fa esercitare sull’acqua, ma comunque la barca naviga su due scafi.
Per far alzare un Lagoon su di uno scafo sino a farlo capovolgere lateralmente ci vorrebbero condizioni meteorologiche rarissime e anche in quel caso con tutta probabilità si romperebbe qualche parte dell’attrezzatura velica.
Oppure potrebbe rompersi lo stesso albero, con l’effetto di ridurre la pressione sulle vele e riportare in posizione orizzontale il catamarano.
La teoria dell’anello debole è usata da quasi tutti i cantieri industriali che si premuniscono da eventuali capovolgimenti calcolando i carichi di rottura cosicché ci sia un punto debole che si rompa prima di arrivare al capovolgimento.
Difatti, per un cantiere una barca che si capovolge è un dramma, nessuno vorrebbe comprare un catamarano da crociera inaffidabile. Quando nell’aprile del 2015 il G4 della Gunboat, il primo catamarano da crociera con foil, si rovesciò durante una prova di navigazione, per il cantiere fu la fine.
Nel giro di qualche mese il
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