Dall'oceano al cuore degli italiani, il Class 40 è la nuova stella delle regate con quattro skipper nazionali. Esploriamo il fascino, le sfide e la crescita della vela italiana.
Il Class 40 è una delle barche da regata oceanica di maggior successo attuale, che vanta una flotta con numeri importanti e in crescita anche in Italia.
Class 40, l'avventura oceanica italiana
Se volessimo usare una similitudine, i Mini 650 sono come la scuola media delle regate oceaniche, i Class 40 rappresentano almeno le scuole superiori, per l’Università ci sono gli Imoca 60 e per un bel Master si entra nel mondo dei multiscafi, dove la classe regina indiscussa sono i maxi Ultim di 100 piedi.
I Class 40 sarebbero, seguendo questa similitudine, il Liceo. Questo perché sono delle barche ancora semplici, non hanno foil, e per la loro costruzione è vietato l’uso del carbonio. Oltre a essere di lunghezza ridotta, 12 metri, hanno dei costi ancora sostenibili anche per progetti sportivi che non abbiano budget milionari da investire.
Come tutte le buone scuole superiori però, i Class 40 formano al prosieguo di un’ipotetica carriera oceanica, queste barche infatti hanno delle caratteristiche propedeutiche per passare poi alle regate con gli Imoca 60, le barche con cui si corrono il Vendée Globe e tante altre corse iconiche.
Diversi skipper italiani si stanno cimentando, soprattutto negli ultimi anni, nei Class 40, dove oggi troviamo impegnati Ambrogio Beccaria, Alberto Bona, Andrea Fornaro e la new entry Alberto Riva. All’ultima Route du Rhum erano 55 i Class 40 al via, la categoria più numerosa in regata, a conferma dell’ottimo momento di salute che sta riscuotendo questa barca.
Le caratteristiche di una barca Class 40
Il Class 40 non è una barca monotipo (imbarcazioni costruite secondo regole che
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