Per fare fronte alle esigenze sempre più importanti di energia elettrica a bordo si può imbarcare un generatore a scoppio. Vediamo le caratteristiche principali di questi apparecchi, come funzionano e come scegliere quello giusto per le nostre esigenze
Riserva di energia a bordo: il generatore e come sceglierlo
Le imbarcazioni a vela sono dotate di numerosi dispositivi elettrici che richiedono una significativa quantità di energia: luci di segnalazione, salpa ancora, verricelli elettrici, plotter, GPS, ecoscandagli, oltre a frigoriferi, condizionatori, impianti audio e prese per ricaricare smartphone e tablet.
La necessità di energia a bordo sta diventando sempre più cruciale, non solo per gli yachts, ma anche per i cabinati di dimensioni più contenute.
Ma da dove proviene l'energia elettrica che utilizziamo in barca?
Quando siamo ormeggiati in porto, l'alimentazione proviene dalle colonnine di ricarica disponibili lungo il molo. In navigazione, invece, ci affidiamo alle batterie nautiche, che possono essere ricaricate attraverso l'alternatore azionato dal motore della barca.
Ulteriore energia può arrivare da batterie supplementari, conosciute come "power station", ricaricate in porto o a casa, oppure da fonti alternative come pannelli solari, turbine eoliche e idrogeneratori.
In alternativa, molti velisti che si dedicano a crociere lunghe scelgono di portare un generatore a scoppio per non ridurre la capacità della batteria principale. In questa guida esamineremo le principali caratteristiche di questi dispositivi, il loro funzionamento e come selezionare il modello più adatto alle proprie esigenze.
Come funziona un generatore a scoppio
Un generatore a scoppio è essenzialmente un motore a benzina o diesel progettato per operare a un regime di giri relativamente basso, con l'obiettivo di produrre energia elettrica.
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