Domani la sentenza?

New York – Potrebbe essere domani il giorno più importante per il futuro della 33ma edizione di Coppa America. La tanto attesa sentenza sulla querelle Alinghi-Oracle, che non potrà essere posticipata oltre i primi giorni di aprile, potrebbe essere promulgata domani (anche giovedì è un giorno disponibile) dai togati newyorkesi.

Durante questi mesi sul tavolo della corte sono state tante le carte da esaminare. Il ricorso di Oracle, che ritiene illegittima la candidatura di Desafio Espanol come Challenger of Record per non avere mai organizzato una regata annuale; ma anche la protesta di Alinghi, che non considera valida la sfida degli statunitensi, in quanto la descrizione della barca con cui regatare manca di sufficienti dettagli ed essendo un trimarano non può considerarsi, come scritto sul bando, una barca a chiglia.

La speranza del mondo che ruota intorno all’evento è che la sentenza sia definitiva e non ammetta repliche o ulteriori ricorsi. Anche perchè le trattative per rimettere in palio la storica brocca a Valencia si sono impantanate. La settimana scorsa, dopo oltre un anno senza incontri, sono tornati a sedersi insieme il governo spagnolo, la regione e il comune valenciano. Il braccio di ferro sembra essere tutto tra l’esecutivo iberico, restio ad accettare tutte le clausole richieste da Alinghi, e gli altri due enti, maggiormente favorevoli a chiudere la pratica.

La richiesta di Bertarelli ammonta a venti milioni di euro per organizzare due Act precedenti alla Coppa l’anno prossimo. Elena Salgado, ministro dei Lavori Pubblici, ha però detto di volere aspettare certezze sul futuro dell’evento e di non essere favorevole ad alcune condizioni imposte dal defender come la costruzione di sette nuove basi nel Port America’s Cup, il veto imposto a Bmw Oracle e la totale fruizione per Ac Management dei diritti commerciali.

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