“Mi ero allenato per compiere la traversata in quindici ore - ha detto Bossini all'arrivo - con una scansione di diciotto minuti al chilometro. Invece ho tenuto una media di quaranta minuti al chilometro perchè, appena mi fermavo, tornavo indietro di trenta metri in quindici secondi, finendo anche fuori rotta”.
Soprattutto nell'ultimo tratto le correnti hanno deviato l'atleta di circa un paio di miglia, costringendolo a compiere un arco più ampio per raggiungere la spiaggia di Mezzo Franco. Ulteriori complicazioni sono state le meduse e il costante stato di immersione. “L'acqua a contatto con le mucose - ha dichiarato - mi ha fatto gonfiare lingua e labbra tanto da rendermi difficile la respirazione. Le meduse, inoltre, nonostante fossi protetto da muta, occhialini e cuffie, mi hanno lasciato cicatrici su collo e volto, costringendomi a nuotare a testa alzata. Una posizione che mi ha provocato forti dolori muscolari e un affaticamento maggiore del previsto”.
Durante la traversata, Bossini è stato accompagnato da due canoe che a intervalli di mezz'ora lo rifornivano di acqua e cibo. Nel suo curriculum, prima di quest'impresa, figurava anche una nuotata di undici miglia dal Giglio a Giannutri.
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