Alex iniziò la sua carriera di navigatore nel 1965, quando, marinaio su di una nave mercantile, sul ponte di questa, nel suo tempo libero e con il permesso del comandante, si costruì una piccola barca di 8 metri. Arrivato a Tokyo, in Giappone, sbarcò e con lui la sua barca.
Da lì parti e navigò per 5.500 miglia attraverso il Pacifico fino a raggiungere San Francisco negli Stati Uniti. Era la prima volta che un italiano aveva l’ardire di sfidare un oceano in solitaria a bordo di una barca a vela. Quella traversata divenne una leggenda e fu la base di ogni altra traversata compiuta da qualsiasi solitario con il tricolore a poppa.
Negli anni successivi Alex ha continuato a navigare in oceano spostandosi da una parte all’altra dei continenti con trimarani e catamarani.
Nel 1968 con Gangia Americano, una barca di venti metri costruita con quello che rimaneva di un catamarano semiaffondato da una balena con cui aveva fatto la Ostar, partecipò alla prima Golden Globe che fu vinta da Sir William Robert Patrick Knox-Johnston e alla quale partecipò anche il francese Bernard Moitessier. Il navigatore in quell’occasione fu costretto a far vela verso il Portogallo dove sarà operato di urgenza per un ulcera.
Carozzo ha sempre navigato arrangiandosi, la maggior parte delle sue barche se le è costruite da solo, a volte con materiali di riciclo, a volte potendosi permettere il lusso di comprare cose nuove con i soldi di qualche sponsor, ma è sempre stato un marinaio come si usava una volta agli albori delle grande avventure in solitario.
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