martedì 3 dicembre 2024
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Boot, le barche e i catamarani che abbiamo visitato al salone nautico tedesco

Siamo stati al Boot, il salone nautico tedesco, e abbiamo realizzato due servizi in video in cui vi mostriamo le barche e i catamarani della nostra visita. [VIDEO]

Boot, durante la nostra visita al nautico siamo stati nello stand della Solaris Yacht
Boot, durante la nostra visita al nautico siamo stati nello stand della Solaris Yacht
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Il nostro team è stato al salone nautico tedesco, il BOOT di Dusseldorf, e ha girato due speciali: uno dedicato ai monoscafi che vi abbiamo proposto qui sopra in cui vi mostriamo le novità che c’erano alla fiera e alcune barche che in Italia sarà difficile vedere; e un secondo che trovate qui sotto dedicato ai catamarani, in questa edizione presenti in numero limitato, 3 a vela e 1 a motore.

I catamarani del Boot, il salone nautico tedesco

La redazione di iCat, il magazine tutto dedicato ai catamarani a vela e motore che fa parte del network di SVN, al salone di Dusseldorf, il Boot, ha realizzato uno speciale catamarani del salone in video, video che è andato on line oggi sul canale YouTube di iCat SVN Catamarans.

Nello speciale abbiamo mostrato tutti i catamarani presenti che erano pochissimi e intervistato il progettista dei nuovi catamarani di Neo Yachts, Marco Veglia. Probabilmente è proprio nel settore catamarani che meglio di altri si è evidenziato il grande fallimento del Boot 2023.

In un grande capannone dove nell’ultima edizione pre-covid c’erano oltre 20 barche e pochissimo spazio tra l’una e l’altra, oggi c’erano 3 catamarani, un quarto catamarano lo si trova nella zona motore e si tratta del nuovo M48 della Prestige.

Il direttore commerciale di Balì ha già fatto sapere che sarà difficile che il brand il prossimo anno torni al Boot e, con tutta probabilità, anche gli altri brand ci penseranno bene prima di assicurare le loro partecipazione.

Se il Boot nella prossima edizione non riuscirà a portare un numero cospicuo di barche, catamarani e non, il suo declino diventerà inarrestabile e la sua sorte sarà, quasi sicuramente, quella del salone di Parigi che negli ultimi anni ha continuato a ridimensionarsi costantemente.

I motivi di tale debacle bisogna cercarli negli alti costi del salone, nella sua cattiva gestione del periodo pandemico e nel fatto che i cantieri si sono resi conto che anche senza il Boot i loro affari sono andati molto bene.

Boot, la via del declino del salone nautico tedesco

Il Boot, il salone nautico tedesco, paga un prezzo altissimo per i due anni di chiusura determinati dalla pandemia

Dopo due anni di fermo ci saremmo aspettati di visitare un salone vivace e ricco di barche, invece abbiamo trovato un BOOT in tono minore.

Chi si ferma è perduto! Mai detto popolare è stato così centrato. Il Boot di Dusseldorf si è fermato per due anni per la pandemia e ora sembra essersi perduto.

Chi si ferma è perduto!

Nei grandi padiglioni semivuoti del salone che una volta poteva essere considerato il più importante d’Europa, l’atmosfera di “fine della storia” è palpabile.

L’organizzazione del salone ha fatto ciò che ha potuto, distanziato le barche, creato ampie zone relax con comodi divani, ma nascondere che un numero importante di barche non si sono presentate all’appuntamento una volta giudicato indispensabile, è difficile, quasi impossibile.

L’epoca del Boot si avvia al tramonto così come è stato per il Salone di Parigi oggi disertato dagli stessi cantieri francesi.

Nell’ultima edizione 2 padiglioni e mezzo dei 17 padiglioni disponibili erano dedicati alla vela e le barche erano l’una sull’altra, oggi solo il padiglione 16 può ricordare i vecchi fasti anche se pure qui le barche sono comode e cantieri come Bavaria hanno ridotto notevolmente la grandezza del proprio stand.

Il dramma di un salone al suo atto finale però lo si percepisce in modo netto nella zona dei catamarani. Dove una volta c’erano almeno una ventina di catamarani in esposizione in questa edizione hanno presenziato solo in 3: un Lagoon, un Excess e un Bali.

La déb'cle nei catamarani è tanto forte che già il direttore commerciale di Bali ha avvisato la sua rete vendita che il prossimo anno la Bali con tutta probabilità non parteciperà al salone e anche Lagoon e Excess è possibile che facciamo lo stesso.

Una crisi così profonda ha diverse ragioni.

Da una parte in questi due anni in cui il salone non si è tenuto i cantieri non hanno sofferto, anzi hanno vissuto un momento di boom, cosa che ha portato molti dirigenti a chiedersi perché spendere cifre molto importanti (il Boot è tra i saloni più costosi del mondo) quando si vende lo stesso anche senza salone.

Dall’altra parte la chiusura del salone causa Covid dell’edizione 2021 e 2022, non è stata gestita particolarmente bene e diversi espositori hanno subìto danni difficili da dimenticare.

Bisognerà vedere se come il BOOT anni fa ha beneficiato della crisi attraversata dal Salone Nautico di Genova nel periodo 2008 -2012, ora sarà Genova a godere della crisi del BOOT?

La risposta non è semplice e non è scontata.

Da una parte Genova si trova nella felice situazione di aver pianificato una serie di lavori già in corso e che saranno conclusi entro il 2024 che cambieranno il volto della fiera dandogli le armi per aspirare a tornare ad essere una vera fiera internazionale.

Dall’altra parte il salone italiano ha perso completamente il suo carattere internazionale che invece è stato ben curato dal salone di Cannes che sebbene molto più piccolo di Genova, attira una qualità di visitatori, dal punto di vista della capacità di spesa, decisamente più alta.

Genova rappresenta uno dei paesi più importanti nel settore nautico, se saprà giocare le sue carte, avrà una chance di tornare ad essere il salone più importante del mondo.

© Riproduzione riservata

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