Gaetano Mura con il suo Class 40 Italia ha ormai doppiato Capo di Buona Speranza e sta navigando a sud del Madagascar verso capo Leween, secondo paletto del suo lungo giro del mondo che mira a battere il record stabilito dal cinese Guo Chuan tra il 2012 2e il 2013.
Un tentativo di record che è anche un tributo che Gaetano paga al suo avversario che dopo la partenza di Mura per questa avventura, è scomparso in mare cadendo dal suo trimarano gigante, tradito da uno stroppo che, cedendo, lo ha privato della life line nel momento in cui ne avrebbe avuto bisogno per salvarsi la vita.
Quello di Gaetano è un giro del mondo duro, che ha rischiato di finire prematuramente per una collisione con un oggetto non identificato, ma che continua nonostante le difficoltà.
Gaetano è un navigatore pacato e determinato che affronta e vince gli oceani e che sta regalando alla vela d’altura italiana una soddisfazione che si attendeva da tanto tempo.
Quello che giorno per giorno si vede di Gaetano è che lui non si vanta, parla poco, e fa le cose che dice.
Quando lo incontrammo a inizio estate nell’aeroporto di Olbia cercammo di farlo parlare del suo giro del mondo ormai prossimo, ma lui ci disse no, “la cosa non è ancora sicura e fin tanto che non sono certo, non parlo”, con quel no si è guadagnato la nostra stima e da allora quando Mura dice una cosa la prendiamo molto sul serio.
Se Gaetano riuscirà a portare a termine il suo tentativo di record e a conquistare il titolo si sarà guadagnato le credenziali per fare grandi cose per la vela d’altura italiana.
© Riproduzione riservata