Il Gruppo Hanse non parteciperà all’edizione 2025 del Boot di Dusseldorf, il più importante salone nautico europeo che si tiene ogni anno a gennaio in Germania.
Il gruppo attraverso un comunicato ha spiegato di aver deciso di non investire nella fiera a causa del rallentamento che il mercato nautico sta attraversando. Al posto di questa partecipazione, Hanse organizzerà iniziative alternative, invitando i clienti interessati a visitare il cantiere a Greifswald, nel nord della Germania, per vedere le imbarcazioni direttamente in cantiere.
L’annuncio del gruppo ha suscitato sorpresa e preoccupazione nel settore. Non era mai accaduto che un gruppo di tale rilevanza rinunciasse completamente a un evento come il Boot, fondamentale per i contatti tra cantieri, dealer e clienti.
In passato, anche durante periodi di crisi, i principali cantieri nautici si presentavano alle fiere, seppur con una gamma ridotta di modelli. Persino durante la forte crisi economica della prima decade del nuovo millennio, quando Hanse attraversava difficoltà finanziarie, il gruppo continuava a partecipare ai principali saloni europei.
Un salone come il Boot riveste un ruolo fondamentale per la vita di un cantiere, offrendo l’opportunità di incontrare i dealer e di far conoscere i modelli al pubblico e ai potenziali clienti. Solitamente, solo cantieri in forte difficoltà rinunciano a presenziare a queste importanti fiere.
Nel caso di Hanse sembrerebbe non essere questa la ragione, il gruppo continua a rilasciare dichiarazioni positive, evidenziando una situazione economica stabile, con ricavi solidi e trend favorevoli.
Non si comprende del tutto la ragione per cui il cantiere abbia preso una decisione di questo tipo, soprattutto considerando che ha recentemente compiuto grandi sforzi per rinnovare i propri modelli.
Proprio quest’anno, al salone di Cannes e di Genova è stato presentato l’Hanse 360, il modello 2024, una barca decisamente interessante che ha suscitato molto interesse e che ora non potrà essere vista dal pubblico del maggiore salone del nord Europa che significa negarsi anche le ristrette possibilità di vendita che offre ora il mercato.
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