
Sabato 18 gennaio apre l’edizione 2025 del Boot, il salone nautico tedesco che si tiene ogni anno a gennaio a Düsseldorf, in Germania.
Il salone, subito dopo la crisi del 2008, aveva superato per importanza il Salone Nautico di Genova ed era diventato il più importante salone nautico europeo.
Se si voleva lanciare una barca o se si voleva vedere cosa offriva la nautica internazionale bisognava andare a visitare il Boot. Poi è arrivato il Covid e il salone ha annullato l’edizione del 2020 e quella del 2021 all’ultimo momento, quando le barche erano già partite per essere esposte e i soldi per partecipare i cantieri li avevano già spesi.
I tedeschi in quell’occasione non si comportarono nel migliore dei modi.
Ora il salone, almeno per quello che riguarda la vela, è l’ombra di sé stesso. Per ironia della sorte quest’anno le mancanze più rilevanti saranno proprio quelle dei grandi cantieri tedeschi. Questo ricorda un po’ quello che successe a Parigi qualche anno fa quando, a dare forfait, fu un grande cantiere francese che segnò inequivocabilmente la fine del salone.
Oggi chi viene al Boot può visitare gli stand dei grandi nomi come Solaris, Cantiere del Pardo, Dufour o Elan, ma non può più trovare i cantieri minori del nord Europa che qui costituivano il sottobosco che faceva ricco il salone.
Unica anteprima mondiale di rilievo di questa edizione sarà il Grand Soleil Blu del Cantiere del Pardo, mentre Dufour che negli ultimi anni aveva scelto Düsseldorf per presentare i suoi nuovi modelli, quest’anno non porterà il nuovo Dufour 48 che invece sarà lanciato a Cannes a settembre prossimo.
I catamarani sono assenti, l’unico multiscafo presente sarà il nuovo modello dell’Excess, il 13, tutti gli altri sono scomparsi.
Non va meglio nel settore charter. Per molti anni Düsseldorf è stato l’epicentro del charter, qui c’era un padiglione pieno di società di charter che venivano a incontrare clienti e agenzie, oggi gli italiani sono praticamente scomparsi, dei grandi c’è solo Spartivento che imperterrito continua a tenere una posizione, mentre la NSS, per la prima volta negli ultimi vent’anni, ha deciso che non vale la pena e non parteciperà.
Il perché di questo declino probabilmente va cercato in una Germania che per la prima volta da molti anni sperimenta una crisi profonda che l’ha colta impreparata, un rallentamento generale dell’economia, quanto meno a livello europeo, la concorrenza dei Saloni di Cannes e di Genova che attraggono più del Boot e i costi.
Portare una barca nel cuore della Germania non è un’operazione economica e se il mercato non tira bene può diventare una cosa antieconomica alla quale molti cantieri rinunciano.
Per quanto riguarda invece i catamarani, ormai Cannes e il Multihull Show de La Grande Motte hanno preso il sopravvento e chi vuole vedere un multiscafo va in questi due saloni o a Genova dove comunque c’è una certa rappresentanza di catamarani.
Per quanto riguarda il charter, probabilmente, è cambiato il modo che hanno le aziende di comunicare con i loro partner e clienti.
Oggi, a meno che non si parli di saloni monotematici, non è più il salone nautico il luogo dove si espone un prodotto come una vacanze in charter.
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