giovedì 20 marzo 2025
  aggiornamenti

Il racconto di Miceli-Picciolini

Dopo la prima notte a bordo della Delia, la nave che ha salvato i due velisti impegnati nella traversata atlantica, Matteo e Tullio sono tornati sui momenti dell'incidente

SVN GUIDE CHARTER SVN GUIDE CHARTER SVN GUIDE CHARTER
GUIDE DI CHARTER
Oceano Atlantico – Primo giorno di navigazione per Matteo Miceli e Tullio Picciolini a bordo della Delia, il cargo cipriota di proprietà di una compagnia di navigazione polacca, che li ha salvati lunedi pomeriggio mentre erano alla deriva su Biondina Nera rovesciata in pieno Oceano Atlantico.
A ripercorrere i momenti del naufragio è stato Tullio Picciolini. “Notte del 17 gennaio: turni al timone di un'ora ciascuno per mantenere elevata l'attenzione. Due mani di terzaroli alla randa e fiocco per mantenere alto il margine di sicurezza rispetto a condizioni impegnative soprattutto per l'onda al traverso. Vento al gran lasco 22-25 nodi; Buona visibilità e parziale illuminazione da parte della luna. Durante il mio turno al timone osservo una linea di groppi che ci insegue da poppa e chiamo Matteo per ridurre la randa. Proprio mentre eravamo impegnati nella manovra di presa dei terzaroli il vento è aumentato repentinamente con raffiche stimate attorno ai 28-35 nodi. Il catamarano, per il vento non più sopportabile da tutta quella tela e per l'onda ripida al traverso che non consentiva di sfuggire alle raffiche andando con la prua al vento, scuffiava. Durante il primo tentativo di raddrizzamento notavamo il disalberamento. A quel punto abbiamo iniziato un ininterrotto lavoro di messa in sicurezza dell'imbarcazione e ripetuti tentativi di raddrizzamento del catamarano per circa dodici ore. Lo staff sicurezza a terra veniva periodicamente informato della situazione e monitorava posizione e comunicazioni. Quando ci siamo resi conto che era impossibile rendere autonoma la navigazione dell'imbarcazione, alle ore 11:30 GMT , abbiamo dato il may day”.
La nave Delia ha ricevuto la richiesta di soccorso, inoltrata dal Centro ricerca e soccorso di Fort de France in Martinica, quattro ore dopo l'incidente. Prima delle operazioni di recupero, un contatto con la radio Vhf ha conentito a Matteo e Tullio di condividere con il comandante dell'unità, Dariusk Sieranski, i dettagli della procedura. Dopo un primo tentativo di recupero, abortito per motivi di sicurezza, al secondo passaggio la nave si è fatta trovare ferma, consentendo a Matteo e Tullio di nuotare fino alla murata di dritta della nave e scalarla per quattordici metri. “Sono salito sulla Delia come uno Sherpa. - ha raccontato Matteo Miceli, il cui primo pensiero adesso è quello di tornarre a casa - Dovremmo essere in Islanda il 28 gennaio ma speriamo di poter scendere alle Azzorre. Capiamo che il cargo non può fermarsi per noi, ma visto che passa molto vicino a Flores, l’ultima isola delle Azzorre, ma potremmo tentare di essere recuperati da una lancia. Il comandante e l’armatore hanno escluso uno stop”.

© Riproduzione riservata

SVN VIAGGI SVN VIAGGI SVN VIAGGI
ARTICOLI DI VIAGGI
Barcando Barcando Barcando
PUBBLICITÀ