La Francia, che qualche mese fa aveva comunicato alla UE che non avrebbe recepito la nuova direttiva prima di un anno, ora non solo l’ha recepita con effetti retroattivi, ma nel farlo non ha, come accaduto in Italia, cambiato le norme all’interno dei confini della direttiva UE per permettere comunque un minimo di agevolazione, ma si è limitata ad abrogare l’agevolazione fiscale nel suo insieme.
Generalmente l’Administration fiscale française è più attenta ai bisogni dell’industria di quanto lo sia l’Agenzia delle Entrate italiana, ma questa volta il fisco francese ha inferto un colpo durissimo all’industria nautica d’oltralpe, la più potente al mondo. La nostra Agenzia delle Entrate invece ha cercato di limitare al massimo l’impatto negativo delle richieste di Bruxelle. Sul perché questo sia successo, è mistero.
In Francia non esiste più nessuna agevolazione TVA sul noleggio a lungo termine di imbarcazioni, mentre in Italia l’Agenzia delle Entrate ha recepito la direttiva UE, la ha interpretata, ha cambiato le regole, ma ha lasciato che in qualche modo l’agevolazione sia applicabile. Questo fa sperare che, almeno in parte, si potrà continuare a godere del fondamentale strumento del leasing nautico.
Nel frattempo la Confindustria Nautica Francese, la FIN, è insorta e sta facendo pressioni sul governo perché la direttiva venga subito ritirata.
© Riproduzione riservata