Continua il percorso ad “ostacoli” di Luna Rossa a Cagliari in preparazione della prossima Coppa America.
Il team guidato da Max Sirena è ritornato in acqua con il prototipo, dopo alcune settimane di stop a causa dell’incidente all’albero, ma subito è arrivata una scuffia durante lo scorso weekend.
Al timone c’era l’olimpionico Ruggero Tita, in coppia con James Spithill, con il prototipo messo sotto stress in una giornata di vento forte, superiore ai 20 nodi, da sud con onda formata.
“Stavamo andando bene - ha raccontato Max Sirena - ma con una barca piccola come il prototipo, quando c’è onda, sappiamo che tutto diventa più difficile, e sai che se rallenti all’improvviso c'è la possibilità che tu possa scuffiare”.
Quando questi foiler navigano in poppa, se in discesa da un’onda la barca immerge troppo la prua, decelera bruscamente passando da 30 e più nodi a meno di 15 in pochi secondi. Tutto il carico del vento insiste sulle vele e sul foil immerso, la barca va in straorza adagiandosi sul fianco e scuffiando. Con qualche decina di minuti di lavoro l’equipaggio di Luna Rossa ha raddrizzato il prototipo ed è poi rientrato alla base di Cagliar; non sono stati segnalate conseguenze tecniche causati dall’incidente.
La scuffia non è mai un inconveniente piacevole, ma questi incidenti tutto sommato fanno parte del gioco se il team vuole testare i limiti delle soluzioni progettuali da applicare sull’AC 75 del futuro.
Il prototipo è anche una barca laboratorio, metterlo alla prova in condizioni critiche è parte del percorso di sviluppo da fare durante la campagna verso l’America’s Cup 2024.
Scommettiamo però che in casa Luna Rossa, dopo due scuffie e l’incidente dell’albero, ci sia voglia di mettersi alle spalle questo periodo di test non esattamente fortunato.
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