Le barche prototipo sono per definizione quelle dove si testano i limiti progettuali e di design, provando soluzioni innovative e ricercando i limiti.
La scuffia di Luna Rossa con il prototipo di 12 metri nelle acque di Cagliari, dove sta svolgendo la preparazione alla prossima Coppa America, è quindi un incidente di percorso normale, che per fortuna il team italiano ha superato senza alcuna conseguenza a barca e persone.
Il prototipo, dopo avere eseguito nelle scorse settimane i test al traino e poi le prime uscite a vela nel vento leggero, è stato provato in condizioni di vento forte, intorno ai 25 nodi, e onda formata.
Condizioni limite, utili per l’equipaggio per capire fino a dove ci si può spingere e come. Al timone della barca al momento della scuffia c’era l’australiano James Spithill, come raccontato nel video di apertura notizia , che si stava alternando con Ruggero Tita alla ruota del prototipo.
Incidenti come questo vanno considerati normali con questo tipo di barche e quando avvengono in allenamento sono utili per testare le procedure di raddrizzamento della barca, grazie ai sistemi di movimento dei foil zavorrati, e quelle riguardanti le manovre che l’equipaggio deve eseguire per mettersi in sicurezza.
Con ogni probabilità non sarà l’unica scuffia che vedremo, i neozelandesi hanno avuto un incidente analogo con l’AC 40 ed è plausibile che ciò possa accadere anche con l’AC 75.
Nel caso delle barche più grandi, i 75 ufficiali dell’America’s Cup, gli equipaggi saranno molto più prudenti dato che la scuffia in quel caso ha dinamiche più complesse data la dimensione della barca.
In attesa che Luna Rossa torni in acqua, c’è grande attesa per vedere all’opera il prototipo di, lo sfidante inglese, appena varato a Palma di Maiorca.
Presto gli uomini di Ben Ainslie inizieranno a navigare e gli addetti ai lavori sono curiosi di vedere come si comporterà in acqua questa barca dalle forme “spigolose”.
© Riproduzione riservata