Per la seconda estate consecutiva i diportisti in crociera che si fermeranno in transito nei marina riconosciuti come Marina Resort, pagheranno l’IVA al 10% anziché al 22%.
La norma, fortemente voluta dall’UCINA, fu approvata nel 2014 e poi rinnovata per il 2015, ma il governo dimenticò di interpellare le regioni. Mancanza mitigata dal fatto che difficilmente qualcuno si sarebbe opposto allo sgravio dell’IVA, a eccezione della Regione Campania che, nonostante sia una regione ad alta densità diportistica, ha ritenuto di fare ricorso e chiedere alla Corte Costituzionale l’annullamento della norma, cosa che è puntualmente arrivata a fine 2015.
Da quel momento è stata una corsa per trovare la soluzione e rendere di nuovo attiva l’IVA turistica al 10% per non rinunciare all’impulso che questa aveva dato alla stagione nautica 2015.
A febbraio scorso sembrava che si fosse arrivati a una conclusione, ma così non è stato e si è rischiato di arrivare troppo tardi per salvare la stagione 2016.
Ora il decreto c’è e l’IVA al 10 % è riconosciuta su tutti quei contratti di ormeggio che non giungano alla durata di 12 mesi a condizione che il Marina sia riconosciuto come Marina resort.
Il decreto attuativo stabilisce i requisiti minimi che i Marina resort devono possedere ai fini dell'equiparazione alle strutture ricettive all'aria aperta, ossia i servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo per il pernottamento dei turisti.
© Riproduzione riservata