
Dei giovani stavano facendo una passeggiata sulla spiaggia di Vlieland, in Olanda, quando la loro attenzione viene attirata da un pallone apparentemente in perfette condizioni. Lo raccolgono e sul cuoio leggono la scritta: Dundee Athletic.
Dundee è una città scozzese, distante da Vlieland oltre 400 miglia, come ha fatto il pallone a compiere questa strada?
La storia ha quasi dell’incredibile: due settimane prima del ritrovamento in Olanda, il Dundee Athletic stava giocando una partita sul campo di casa, quando un giocatore ha maldestramente calciato il pallone fuori dallo stadio e la palla è finita nel fiume che scorre vicino l’impianto sportivo. Di li è andata in mare e ha compiuto il suo viaggio verso sudest, fino ad approdare, 15 giorni dopo, sulle coste olandesi.
Non è la prima volta che in mare avvengono questi “viaggi” prodigiosi di oggetti alla deriva. Una storia eccezionale è quella della barca di Michele Zambelli, Illumia, nel 2017.
Lo skipper italiano perse la chiglia a 300 miglia dal Canada, durante la Ostar, e abbandonò il suo Class 950 semi affondato.
La barca, in quelle condizioni, attraversò l’Atlantico in senso inverso, fino ad arrivare a spiaggiarsi, alcuni mesi dopo, in Irlanda dopo qualche migliaio di miglia di navigazione in solitaria.
Se lo fa una barca, figuriamoci dove potrebbe arrivare un pallone calciato fuori da un campo da calcio in Scozia.
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