Forse tutti gli amanti del mare almeno una volta hanno pensato di affidare all’immensità del blu un messaggio in una bottiglia, con la speranza che qualcuno, magari dall’altra parte del mondo, un giorno lo leggesse.
Non sappiamo quante miglia abbia fatto di preciso la bottiglia protagonista di questa storia che ieri, con il suo messaggio, si è guadagnata le pagine della BBC.
Una bottiglia che è rimasta in mare per 25 anni, “navigando” tra la Scozia e la Norvegia.
Una donna scozzese di 33 anni, Joanna Buchan, non poteva immaginare che, controllando i vecchi messaggi su Messenger, avrebbe trovato, risalente ai mesi precedenti, anche quello di una ragazza norvegese, Elena Andreassen Haga.
Il messaggio diceva semplicemente: “Ciao Joanna. Ti sembrerà un po’ strano, ma abbiamo trovato un messaggio in una bottiglia scritto da Joanna Buchan nel 1996, c’è qualche possibilità che possa essere tu”?
Era proprio lei la bambina che all’età di poco più di 8 anni, per un progetto scolastico, aveva scritto un messaggio da chiudere in una bottiglia e donare al mare.
La bottiglia era stata affidata al mare nel 1996 a Peterhead, in Scozia, ed è stata ritrovata sull’isola di Gåsvær nel nord della Norvegia l’estate scorsa.
Elena Andreassen aveva provato subito a contattare Joanna, ma il messaggio era rimasto nel dimenticatoio dei “non letti” di Messenger, nascosto con la storia della sua bottiglia in un suggestivo incrocio tra messaggi su carta che hanno attraversato per anni l’Oceano e quelli digitali, che il mondo si scambia oggi.
Nel testo, la piccola Joanna raccontava uno scorcio della sua vita, parlando del suo cane, della sua migliore amica e della famiglia, e concludendo con una frase al “vetriolo” per i suoi compagni di scuola maschi: “Odio i ragazzi”!
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