I foil per i Mini 6,50 sicuramente non sono una novità, diversi team hanno provato la strada di queste apendici nella categoria prototipi, ma sino ad ora senza risultati pienamente soddisfacenti.
Gli esperimenti portati avanti dal team Arkema e dalla SeAir, hanno evidenziato come la barca per poter sfruttare realmente le potenzialità dei foil, dovrebbe uscire completamente dall’acqua e alzarsi sopra le onde.
Nonostante i risultati poco entusiasmanti raccolti sino ad ora, Christian Bouroullec, proprietario della Pogo Structures, sembra essere convinto che la strada dei foil per i mini 6,50 sia percorribile.
Bouroullec ha chiamato al tavolo da disegno Guillaume Verdier, l’uomo che oltre ad essere il padre degli IMOCA 60, ha coadiuvato il team New Zealand e Luna Rossa nella creazione dei foil per gli AC 75 della prossima Coppa America, e in questi giorni ha pubblicato le prime fotografie di un nuovo prototipo con la prua Scow.
La barca pensata da Verdier presenta due foil laterali molto simili a quelli delle barche della prossima Coppa America, ma la loro movimentazione è diversa, questi escono e rientrano, come i normali foil e non si alzano e abbassano come quelli di Coppa America.
Come accade per gli AC 75, con i foil il Pogo può volare su entrambe le ali acquisendo un’elasticità di utilizzo sino a ora sconosciuta, elasticità che gli dovrebbe permettere di ammortizzare il maggior peso rappresentato dal sistema foil, penalizzante quando la barca naviga in modalità dislocante. Bouroullec è sicuro che con il know how di Verdier, la strada dei foil per i mini 650, sarà più breve.
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