Gli uomini dell’arma prendono misure, si immergono per controllare la collocazione dei corpi morti che sostengono il pontile e danno seguito a uno dei tanti controlli che, su incarico della procura, stanno portando a compimento a Ponza, l’isola che quattro anni fa è stata teatro di un maxi sequestro di pontili a causa delle gravi irregolarità con le quali questi erano stati costruiti.
Nonostante quel sequestro sia costato a Ponza danni economici gravi, alcuni continuano a non rispettare le regole e a occupare le zone demaniali.
E’ di giovedì scorso l’ultimo sequestro portato a compimento dai carabinieri di Latina che hanno anche denunciato P.S. di 65 anni per occupazione abusiva di area demaniale marittima, uccisione, distruzione, cattura, prelievo detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette e violazione di sigilli.
Il sessantacinquenne aveva prolungato senza autorizzazione la sua banchina e utilizzava corpi morti che erano stati posti sotto sequestro perché considerati dannosi per il fondale di posidonie che insiste su quel tratto di rada.
Quello di P.S. non è il primo caso di irregolarità della stagione, lunedì scorso è stato dissequestrato il pontile della Nautica Enros, che era stato messo sotto sequestro per trovato essere 4 metri più lungo di quello che prevedeva la concessione marittima.
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