Sono anni che i due navigano intorno al mondo con la loro barca, lo Schwalbe, uno scafo di ferro del 1927.
Charlie e Somporn a inizio maggio sono partiti dalle Bahamas per un viaggio di 5 giorni sino alle Bermuda. Dopo due giorni i due hanno finito il gasolio che su una barca come lo Schwalbe non è cosa da poco.
Nel frattempo il vento e il mare hanno montato sino ad arrivare a burrasca. Somporn ha chiesto al suo compagno inglese di ridurre tela per affrontare la notte in tranquillità, ma Holland non ne ha voluto sapere giudicando la situazione perfettamente gestibile.
Come sempre succede in mare a chi pecca di mancanza di prudenza, Holland viene punito e, nel mezzo della notte, i due sentono degli strani rumori e poi dei tonfi fortissimi sul ponte, l’albero era venuto giù, l’incubo era iniziato.
Il mare era sempre più forte, Somporn e Holland avevano paura, ma con la barca a centinaia di miglia da terra e sprovvisti dei mezzi necessari per lanciare un mayday, erano soli.
“Non ricordo cosa sia successo esattamente – dice Somporn raccontando della perdita dell’albero – tutto è successo molto velocemente e il mare era così infuriato e le onde così alte che faceva veramente paura.”
I due hanno dovuto lavorare di continuo per supportare le pompe di sentina nell’evacuare l’acqua che entrava in barca. “Credevo che la barca sarebbe affondata – continua Somporn – eravamo esausti.”
Il racconto dei due non è molto chiaro e alcuni particolari sono confusi, tuttavia sembra che nei giorni successivi, quando la burrasca è passata, Charlie e Somporn siano riusciti a mettere su un armo di fortuna navigando a favore di vento, prima verso sud, poi verso nord.
I giorni sono passati senza che i due incontrassero nessuno, poi alla fine hanno iniziato a incontrare delle navi e queste li hanno aiutati fornendo loro viveri e gasolio. A quel punto, lentamente, sono riusciti a risalire verso nord sino ad Halifax, in Canada.
Nell’avventura la barca ha riportato 75.000 dollari di danni.
Esprimere un opinione su di un fatto quando non si è stati presenti agli eventi non è mai facile, ma la storia nel suo insieme lascia qualche perplessità. Come fa uno skipper che naviga da anni a sottostimare la forza del vento e non preparare la sua barca che, come si vede dalla fotografia, non è proprio un campione di leggerezza, ad affrontare la burrasca con una riduzione di tela.
Come non chiedersi perché a bordo i due non avessero né epirb né SSB per lanciare un mayday in caso di bisogno? Anche se qui, forse, la risposta è semplice, necessità di fare economia. Ci sono molte persone che navigano intorno al mondo con una cronica mancanza di denaro che mette a repentaglio la loro stessa sicurezza, ma coscientemente scelgono il rischio al non partire.
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