La siccità sta colpendo duramente l’Italia da nord a sud, e uno dei casi più emblematici del momento che stiamo attraversando è la secca del Po, visibile anche dallo spazio con le immagini dei satelliti.
Essendosi così ridotta la portata del fiume, il mare è entrato addirittura per 30 km nel suo letto, causando danni all’ecosistema causati dall’invasione di acqua salina. L’ingresso dell’acqua salata del mare nel fiume comporta lo stop forzato alle irrigazioni agricole, e il rischio di zone deserte per la salinizzazione del suolo.
Una situazione grave, acuita dalle alte temperature, che sta danneggiando in modo importante anche la nautica. Ampi tratti di fiume non sono navigabili e stanno facendo il giro del mondo le foto del Po in secca con i ‘cimiteri’ di barche adagiate sulla sabbia dei bassi fondali.
Lungo il Po sorgono tanti circoli nautici, principalmente dedicati alla motonautica, le cui attività sono al momento bloccate. Per esempio il porto di Torricella o il Circolo Canottieri Ferrara a Pontelagoscuro, al momento sono fermi con alcune barche in secca sui bassi fondi. Molte imbarcazioni sono state tirate a secco e messe in rimessaggio ai cantieri, in attesa che il livello dell’acqua risalga.
La stagione estiva, che per questa piccola nautica rappresenta una fonte di guadagno, è a forte rischio e le piogge consistenti potrebbero non arrivare prima di agosto, anche se nelle ultime ore si è registrata qualche precipitazione.
Una situazione critica sia da un punto di vista climatico, che da un punto di vista economico per le tante piccole realtà che vengono colpite dalla secca del grande fiume.
La piccola nautica delle acque interne, che quasi mai finisce sotto i riflettori, merita invece molta attenzione, e questa volta ancora di più.
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