
A fotografare questa situazione è stato un sondaggio messo a punto da Ucina Confindustria Nautica.
Il sondaggio è stato realizzato a novembre 2021 e racconta di come prima dell’inizio del Covid bastassero 3 o 4 settimane per ricevere il componente di una barca, mentre oggi si va da 8 a 10 settimane e per le materie anche di più, le attese sono di 6 mesi contro i 2/3 prima della pandemia.
Gli aumenti secchi sui listini dei fornitori di componenti e accessori del settore nautico vanno invece dal 10% a oltre il 50%.
I motivi di questo fenomeno non positivo sono molteplici. La risposta del mercato della nautica post Covid è stata importante, con una domanda in crescita verticale, tanto da provocare tempi di attesa lunghi sulle consegne delle barche nuove, che arrivano anche a oltre due anni, a meno che non la si acquisti da un concessionario che le ha già ordinate in stock.
Aumentando di molto la richiesta, ed essendoci anche ritardi a causa della pandemia un po’ su tutte le reti internazionali su cui viaggiano le merci, il problema dei tempi lunghi di attesa si è ingigantito e più la domanda è alta e le materie prime difficili da reperire, più i costi per l’utente finale aumentano.
Su tutto ciò preme anche il problema dei rincari generali del mercato, per esempio a partire dall’aumento dei costi sull’energia elettrica.
La nautica in definitiva resta in una posizione solida proprio perché ha incassato bene subito dopo la pandemia, ma questa crescita così veloce ha avuto un suo costo che in parte vediamo nei ritardi di questi mesi e in parte è generato dal contesto economico internazionale.
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