“Finché Pierre non avrà deciso cosa fare, se continuare o ritirarsi, io gli starò vicino per dargli assistenza in caso ne abbia bisogno – ha dichiarato Thomson ieri. - Non me la sento di andare avanti sapendo che lui è qui, in mezzo all’oceano, rischiando di capovolgersi in ogni momento”.
Che dire, se non che questa è l’espressione più alta dell’idea stessa della vela. Thomson sa che avendo deciso lui in autonomia di rallentare la sua corsa, non usufruirà neanche della compensazione in termini di tempo, prevista per chi si ferma o torna indietro ad aiutare un compagno di regata. Il tempo corre, tra poche ore scatterà il 77esimo giorno di regata e lui è ancora a 1200 miglia da Les Sables d’Olonne, ancora poche ore e la possibilità di arrivare prima dello scadere dell’ottantesimo giorno svanirà e con esso svaniranno tutta la serie di occasioni che si offriranno al marinaio che si potrà vantare di un record del genere.
Ma Thomson, ha sperimentato sulla sua pelle cosa significa essere in pericolo e poter usufruire della legge del mare che impone solidarietà verso chiunque è in pericolo. Nel 2006 durante la Velux 5 Oceans Race, Alex si capovolse con la sua barca, Hugo Boss, questa uscì da quell’esperienza con danni tali da non garantirne più la sicurezza e Thomson fu costretto a chiedere aiuto. Mike Golding che stava vivendo l’eccitazione di stare per battere il suo record di percorrenza, stava viaggiando a 32 nodi, 70 miglia davanti a Alex, ed era al termine di una giornata che lo aveva visto percorrere 460 miglia, quando ricevette la richiesta di soccorso.
Golding non esitò, abbandonò il tentativo di record e la regata, girò la barca e corse in soccorso di quello che fino a due ore prima era stato il suo avversario più prossimo. Quel soccorso costerà a Golding la regata. Il giorno dopo aver recuperato Thomson, Ecover, la barca di Golding a causa di una raffica particolarmente forte e del mare agitato disalberò e i due dovettero riparare a Cape Town.
Alex e Jean Pierre si trovano appena a sud delle Azzorre, ai margine di una bassa con venti tra i 21 e i 25 nodi da sud ovest, ma nelle prossime ore è previsto un peggioramento del tempo. Jean Pierre si è dato tempo sino a domani, domenica, per dire l’ultima parola e decidere se girare la prua e riparare alle Azzorre o tentare di arrivare a Les Sables D’Olonne. Rischiando di capovolgersi. Questa edizione della Vendée Globe si sta rivelando un’altra regata tra giganti del mare.
La testa della regata – 600 miglia più avanti, Francois Gabart, si appresta a entrare nel golfo di Biscaglia per l’ultima parte della sua regata, subito dietro di lui a 103 miglia, Armel Le Cléac´h. L’arrivo di Gabart è previsto nella nottata o all’alba di domani, ad aspettarlo a Les Sables d’Olonne, una folla di centinaia di migliaia di persone pronte a incoronarlo come l’uomo che per primo ha fatto il giro del mondo a vela in meno di 80 giorni.
Classifica del 26-01-2013 ore 12:00
1- Macif (François Gabart)
2- Banque Populaire (Armel Le Cléac´h)
3- Virbac Paprec 3 (Jean-Pierre Dick)
4- Hugo Boss (Alex Thomson)
5- SynerCiel (Jean Le Cam)
6- Gamesa (Mike Golding)
7- Mirabaud (Dominique Wavre)
8- AKENA Vérandas (Arnaud Boissières)
9- ACCIONA 100% EcoPowered(Javier Sansó)
10- Votre Nom Autour du Monde avec EDM Projets (Bertrand de Broc)
11- Initiatives-coeur(Tanguy De Lamotte)
12- Team Plastique (Alessandro Di Benedetto)
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