Sul tracking, per restare il più possibile vicini al limite dei ghiacci, si contano ben 9 strambate con bordi mai superiori alle 20 miglia. Un dato che letto così può sembrare insignificante, ma se pensiamo ad ogni strambata lo sforzo fisico che deve affrontare lo skipper il risultato diventa impressionante. Questo perché a ogni cambio di bordo devono cambiare di mure alla randa (quindi lavorare su scotta, carrello e volanti dell'albero) e alla vela di prua (spesso asimmetrici di grandi dimensioni in questi giorni), regolare le vele sul nuovo lato, azionare il sistema idraulico della chiglia, azionare il cambio ballast, e poi spostare tutto ciò che c'è a bordo da un lato all'altro della barca. Vele, cambusa, abbigliamento tecnico, attrezzatura ed utensili di bordo, un vero e proprio trasloco.
Con gli IMOCA che navigano sempre al limite dei 20 nodi di velocità gli skipper praticamente fanno in tempo a completare la complessa operazione, prendere fiato, ed è già tempo di pensare a una nuova strambata per riposizionarsi. Tutto ciò per ben 9 volte in circa 10 ore, uno stress fisico non indifferente per degli uomini che hanno già sulla loro scia quasi un mese di regata in solitario.
Questo è il Vendée Globe moderno per chi ha come obiettivo la vittoria, questa è la regata di Armel ed Alex, due giganti della vela oceanica. Al rilevamento delle 18 odierne ora italiana Le Cleac'h è avanti di 15 miglia ma Thomson leggermente più a nord ha agganciato prima un nuovo flusso ed è già partito a 21 nodi contro i 12 del rivale. Questione di poco tempo e potrebbe esserci un nuovo sorpasso, o comunque torneranno a navigare spalla a spalla in un duello che sta entusiasmando il mondo della vela internazionale.
A breve per Hugo Boss si prospetta la possibilità di ristrambare per tornare mure a dritta e volare sul foil sano, è in arrivo un nuovo allungo dell'inglese? A breve l'ingresso in Oceano Pacifico, Cap Leuwin potrebbe essere superato nelle prossime 48-56 ore se il meteo venisse confermato.
Tutto procede per il meglio per il resto della flotta, a parte per Jean Pierre Dick che ha superato il limite dei ghiacci ed ha subito una penalità dalla direzione di regata che lo ha costretto a tornare indietro al punto in cui ha varcato l'ice limit. All'origine di questo errore la mancata visualizzazione di una comunicazione della direzione che spostava più a nord il limite dei ghiacci invalicabile per gli skipper.
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