
Il ritmo della corsa assume quindi contorni epici, con i vecchi IMOCA che inevitabilmente si stanno staccando dal gruppo di testa. Sulla scia di Hugo Boss resistono Le Cleac'h Banque Populaire e Josse su Edmond de Rothschild, rispettivamente staccati di 125 e 130 miglia. Il bravissimo Vincent Riou dopo una prima settimana sulla cresta dell'onda dove dava l'idea di poter tenere il passo dei primi, sta perdendo terreno ed è adesso attardato di 190 miglia, con Paul Meilhat che ha invece un ritardo di 290. I due IMOCA di penultima generazione sembrano sul punto di perdere contatto con i fuggitivi.
Il leader Thomson e i suoi inseguitori hanno imboccato l'autostrada che porta diritta a sud, verso il passaggio di Buona Speranza e l'ingresso in Oceano Indiano dalla porta dei 40 Ruggenti. Il Vendée Globe si appresta alla sua fase più intensa, quella in cui gli skipper non penseranno solo alla performance pura ma anche a preservare la barca nelle condizioni durissime degli Oceani del sud. Non è un caso che Hugo Boss abbia piazzato una fuga importante adesso, cercando di guadagnare molto in questa fase in vista di una navigazione nel grande Sud dove le cose potrebbero essere molto più difficili. Il moto ondoso oltre i 40 gradi sud probabilmente non consentirà delle medie di velocità così alte per un tempo così prolungato. Il rischio di problemi tecnici sarà sempre dietro l'angolo e sarà plausibile vedere un'andatura leggermente più contenuta soprattutto in certe situazioni.
La flotta ormai è sparpagliata su oltre 2000 miglia di Oceano. I distacchi con le barche più vecchie divengono abissali. Gli skipper navigano in piccoli gruppi composti da barche con performance simili e questo schema è ormai destinato a ripetersi per il resto della regata.
Bertrand de Broc su MACIF attraversa in queste ore una situazione molto complicata: a seguito di una collisione con un oggetto non identificato al largo del Portogallo il suo IMOCA procede con un rumore sinistro sopra certe velocità: lo skipper sta raggiungendo un approdo a Fernando de Noronha per valutare la situazione e cercare di capire le condizioni della barca. Si sospetta un problema alla chiglia e nelle prossime ore la situazione, e le eventuali soluzioni tecniche, potrebbero essere più chiare.
Non si segnalano problemi particolari al resto della flotta, a parte Jérémie Beyou che ha lottato a lungo contro alcune disfunzioni dei suoi piloti automatici, problemi che però dovrebbero ormai essere risolti.
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