Le velocità e, di conseguenza, i distacchi mutano a seconda dell’intensità dei trade winds. Prima favorevoli al capolista, Telefonica Blue, che dopo averli agganciati in anticipo rispetto al resto della flotta, era riuscito a portare il proprio vantaggio anche a più di cento miglia.
Nelle ultime ventiquattro ore, però, lo scenario è cambiato a favore del gruppetto inseguitore, composto da Puma e i due Ericsson, il cui svantaggio dal capolista è velocemente sceso al di sotto delle cinquanta miglia. La barca di Bouwe Bekking è infatti andata incontro a una zona di alta pressione, con venti più leggeri rispetto all’area di navigazione dei principali avversari. E nelle prossime ore potrebbe perdere ulteriore terreno.
Tutto da decidere, quindi, il futuro di questo trasferimento d’altura. Al momento, infatti, non sembra tagliato fuori dalla lotta per la vittoria neanche il terzetto di coda formato da Telefonica Black, Delta Lloyd e Green Dragon, distante circa settanta miglia da Telefonica Blue. I prossimi giorni potrebbero creare ulteriori sorprese, con l’anticiclone delle isole Bermuda e la dura risalita del nord-america che metterà alla prova tutte le abilità degli skipper: dalla tattica alla resistenza fisica.
Proprio a tal riguardo, Ericsson 3 non potrà fare pieno affidamento sul proprio comandante, Magnus Olsson, che dopo aver urtato violentemente la colonnina del timone ha probabilmente riportato la frattura di una costola. Per lui, la prima necessità è diventata adesso quella di faticare il meno possibile.
Classifica provvisoria sesta tappa:
1. Telefonica Blue: 1.767 miglia all’arrivo
2. Ericsson 4: + 39 miglia
3. Ericsson 3: + 41 miglia
4. Puma: + 48 miglia
5. Telefonica Black: + 71 miglia
6. Delta Lloyd: + 74 miglia
7. Green Dragon: + 109 miglia
© Riproduzione riservata