E’ anche vero, a leggere bene il responso promulgato dai togati americani, che la giuria aveva invitato entrambi i consorzi a dirimere le proprie questioni in acqua e non in un’aula di tribunale. Ma i fatti, adesso, parlano di una nuova querelle legale tra il defender e il challenger of record, che Tom Ehman, portavoce di Bmw Oracle, ha spiegato così. “Contestando la nostra legittimità come challenger of record – ha detto – Alinghi ha già ritardato la disputa della Coppa dal luglio del 2008 al febbraio del 2010. Adesso pretende un ulteriore posticipo di tre mesi, incurante della sentenza pubblicata dalla Corte di appello. Quando è troppo, è troppo”.
Dall’altra sponda, quella del defender, non sono giunte dichiarazioni ufficiali sull’argomento. Che probabilmente non porterebbero a nessuna evoluzione positiva della situazione. Le possibilità di un accordo tra le parti, difatti, sembrano definitivamente sfumate e non rimane che attendere il 14 maggio. Per ritrovarsi davanti ai giudici, ancora una volta.
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