Barca orziera o neutra? Andiamo a scoprire quale sia l’assetto ideale per una barca a vela, non sempre quando lasciamo il timone e la barca va dritta si tratta di un buon segnale
Tutti i velisti almeno una volta con la propria barca hanno fatto la prova a lasciare il timone per osservare che rotta tenga, se si dirige all’orza o alla poggia. Si tratta di un buon esercizio che ci aiuta a capire qualcosa di più sul nostro mezzo e in particolare su come siano regolati albero e vele.
Molti diportisti pensano che l’obiettivo sia quello di avere una barca neutra, che senza correzioni di timone continui la sua rotta dritta. In realtà le cose non stanno esattamente così. Se una barca neutra è comunque meglio di una con la tendenza alla poggia, l’ideale è però che vada leggermente all’orza.
Partiamo da un concetto: sia per un fatto di sicurezza, che per un fatto di performance, è bene che la barca abbia una leggera tendenza orziera già a partire da circa 8 nodi di vento.
Ciò significa che se lasciamo il timone della barca, già con vento di leggera intensità, questa dovrebbe gradualmente orzare fino a mettersi controvento.
Una barca con una controllata tendenza orziera è utile perché in caso, per esempio, di un incidente al timoniere, questa si posizionerà da sola contro vento, evitando di poggiare col rischio della strambata involontaria.
Inoltre una barca con una tendenza orziera sarà, nell’andatura di bolina, enormemente più capace di risalire il vento rispetto a una barca neutra o, peggio, poggiera. Una leggera tendenza all’orza infatti consente alla barca di stringere di più l’angolo al vento, e di tenere sempre la pala del timone sotto carico e quindi fare lavorare meglio il suo profilo.
L’appendice quando ha un po’ di carico, diventa più efficiente e precisa rispetto a quando la barca è neutra.
Quando la tendenza orziera diventa controproducente?
Se questa è troppo marcata e con il timone siamo costretti a correggere di continuo la rotta per evitare che la barca finisca controvento, vuol dire che la barca va eccessivamente all’orza e le continue correzioni di timone diventano un freno.
Come possiamo quindi regolare la barca per aumentare o diminuire la sua tendenza di andare o meno all’orza?
Il primo modo per farlo è quello di occuparsi del rake dell’albero e vedere in che posizione è messo il piede e quanto l’albero è inclinato verso poppa. Poi possiamo ovviamente agire sulle vele: più avremo una randa grassa e potente, più la barca spingerà all’orza.
Agiremo quindi sulla drizza, sul paterazzo e sull’eventuale carrello della randa per cercare o diminuire la potenza della vela e la conseguente tendenza ad andare all’orza. In pratica sposteremo il centro velico più o meno a poppa, in base alle condizioni del vento, e in base a come sentiamo il timone della barca.
Se la barca è neutra, lavorando un po’ per aumentare la potenza della randa dovremmo iniziare a sentire gradualmente un po’ di carico sul timone e notare che la barca inizia lentamente a orzare anche da sola. Viceversa, se la barca ha già questa tendenza molto marcata, smagrendo la randa con la drizza, il cunningham e il tesa base cercheremo di mitigarla.
L’obiettivo finale è quello di avere un po’ in tutte le condizioni una barca che prima di tutto sia sotto controllo, ma che abbia sempre una moderata tendenza a dirigersi da sola verso il vento.
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