La cauzione che si lascia alla società di charter quando si noleggia una barca non è poca cosa e perderla è una paura di tutti, vediamo quindi di capire come funziona la cauzione e come fare a non avere problemi.
Il livello di professionalità delle società di charter italiane è molto elevato e difficilmente ci sono problemi con le cauzioni; a volte però possono capitare dei malintesi che creano situazioni di attrito molto antipatiche o possono esserci specifici capi-base che interpretano il loro ruolo in modo errato.
Per esempio potrebbero credere che il trattenere le cauzioni sia a vantaggio della loro società di charter, quando non si rendono conto che invece trattenerle ingiustamente arreca gravi danni a una società di charter.
Oggi con i social e i molti mezzi che si hanno per far sentire la propria voce, anche un singolo cliente può creare dei danni, non gravi, ma pur sempre importanti. Poi se a quel cliente se ne associano altri e nelle recensioni della società si legge spesso che ha trattenuto la cauzione, a parere del cliente, ingiustamente, allora la situazione si può fare seria.
Questo però non deve indurre il cliente a usare l’arma della recensione in modo superficiale, quello che si scrive sui social lo si fa sotto la propria responsabilità e se non si è in grado di dimostrare quello che si dice si incorre in diversi problemi sia di tipo civile che penale.
Alcune società di charter da un paio di anni hanno iniziato a far causa in modo sistematico a tutti coloro che pubblicano recensioni negative senza avere le prove di quello che dicono.
Cos’è e cosa copre la cauzione
La cauzione è la somma che viene richiesta al cliente a garanzia di eventuali danni arrecati alla barca. La cauzione deve coprire solo i danni non coperti dall’assicurazione della barca. Le società di charter stipulano delle assicurazioni corpi, ovvero, polizze che coprono i danni, anche se a provocarli è chi conduce la barca, ma queste polizze per contenere i costi hanno delle franchigie a volte anche importanti. La cauzione copre da una parte la franchigia e dall’altra quei danni che non sono coperti dall’assicurazione, come per esempio la perdita dell’ancora o del tender o del motorino fuoribordo.
Quando viene trattenuta la cauzione Ci sono società più severe e altre più tolleranti. Tuttavia ci sono dei casi in cui la cauzione viene sempre trattenuta e sono:
- la perdita dell’ancora (anche quella di rispetto)
- la perdita del tender o del motorino fuoribordo
- un grave danno alla chiglia causato da un incaglio
- un urto con un’altra barca con conseguenti danni allo scafo
- la rottura dei tendalini
- la perdita dei cuscini del pozzetto
- la rottura delle vele
- la rottura del tender
- i danni gravi ai mobili interni.
Questi sono solo alcuni esempi, ma all’atto pratico vi tratterranno la cauzione per coprire le spese per riparare qualunque danno. L’entità del danno la stabilirà la società di charter, voi avrete la possibilità di contestare tale valutazione con il vostro avvocato.
Per non avere problemi si possono fare principalmente due cose:
- a) un accurato check in. Quando si sale a bordo della barca bisogna controllarla con estrema cura e fotografare tutto ciò che sembra essere rotto: una cerniera di un tendalino, un graffio sullo scafo, una macchia sul divano. Fotografate tutto e quando firmate il check-in scrivete l’ora in cui questo si è concluso. Le fotografie riportano ora e giorno, questo vi permetterà di dimostrare che quando siete saliti a bordo quel danno già c’era. Se poi il danno che trovate lo fate anche scrivere sulle note del check-in è meglio.
- b) Per ridurre il rischio si può optare per l’acquisto dell’assicurazione sulla cauzione. È una cosa che offrono tutte le società di charter. Pagate una quota a fondo perduto, che è molto più bassa della cauzione, e questa copre quei danni che altrimenti sarebbero coperti dalla cauzione. In Italia vi rilasciano sempre una regolare ricevuta sull’acquisto del servizio, ma fate attenzione in Grecia e Croazia con le società più piccole, che tendono a incassare la copertura della cauzione senza rilasciare alcuna ricevuta che dimostri che voi avete pagato. Per capire meglio come funziona facciamo un esempio: se affittate un Oceanis 46.1 ad agosto, vi chiedono 4.000 euro di cauzione, in alternativa a questi potete pagare 300 euro per ridurre la cauzione a 2.000 euro. A quel punto pagherete i 300 euro a fondo perduto e lascerete 2.000 in cauzione che, nel caso di danni, verranno trattenuti.
La cauzione si lascia con una pre-autorizzazione con massimale sulla carta di credito. Fatevi sempre scrivere per quale motivo la cauzione o parte di questa viene trattenuta, la descrizione del danno dev’essere molto precisa e se possibile accompagnata da fotografie.
In alcuni casi, la cauzione non vi viene trattenuta immediatamente, ma in un secondo momento. Per esempio, se avete urtato con la chiglia uno scoglio, il sub rileverà il danno, questo potrà esse quantificato solo dopo che la barca sarà alata. La cauzione sarà trattenuta per intero e poi, quando si saprà il costo della riparazione, se questa non sarà superiore alla cauzione lasciata, la società di charter vi restituirà la parte che non viene spesa.
Danni che vanno oltre la cauzione
Entrate in collisone con un’altra barca a velocità sostenuta e fate danni molto gravi che eccedono il valore della cauzione che avete depositato quando avete preso la barca, la vostra responsabilità si limiterà comunque all’importo della cauzione.
Anche nel caso di furto o affondamento della barca nessuno vi chiederà un euro in più della cauzione che avete lasciato, perché tutte le barche sono assicurate con una polizza kasko, che voi potrete controllare perché copia delle stesse devono essere a bordo della barca.
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