Vediamo come e perché, a volte, in rada, ci sono delle onde che non capiamo da dove arrivino e che ci danno molto fastidio. Vediamo cos’è la risacca.
Notte stellata, calma di vento, giusta temperatura, un goccetto, una chiacchierata, un sigaro e a nanna. Scendiamo in cabina e pian piano la barca comincia a muoversi come per il passaggio di un’imbarcazione in lontananza.
Ancora qualche minuto e il moto anziché diminuire aumenta di intensità fino a diventare veramente noioso. I più sensibili hanno difficoltà a dormire.
Siamo ridossati, calma di vento, da dove salta fuori questa onda fastidiosa?
La definizione del vocabolo ‘risacca’
Dal vocabolario Treccani la definizione: risacca s. f. [dallo spagnolo resaca, derivato di resacar «tirare su», da sacar «togliere», che è un derivato del latino saccus «sacco»]. – Il moto di ritorno di un’onda che, urtando contro un ostacolo, viene fermata e respinta.
Cos’è la risacca secondo la scienza
Per approfondire il fenomeno della risacca, noi di solovelanet, abbiamo intervistato il dottor Luigi Cavaleri dell’I-SMAR-CNR, l’Istituto di Scienze Marine che si occupa dello studio dei processi fisici, biofisici ed ecologici legati alla circolazione oceanica e dello studio dei meccanismi che ne regolano i cicli biogeochimici.
Un Istituto incastonato nella splendida cornice dell’Arsenale di Venezia, in cui si dà del tu alle onde e si tratta con il massimo rispetto il mare.
Il dottor Cavaleri vanta numerose pubblicazioni scientifiche specialistiche sui fenomeni legati al moto ondoso, tra cui quella nella prestigiosa rivista «Ocean Dynamics», On the interaction between ocean surface, waves and seamounts (“Interazione tra la superficie degli oceani, le onde e i rilievi sottomarini”).
È stato inoltre proget
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