Allo stato attuale, il defender continua a privilegiare Ras Al Khaimah come sede dell’evento e, per questo motivo, è in attesa della sentenza della Corte d’Appello di New York che ne stabilirà la legittimità. Lucian Mejesman, legale del consorzio elvetico, ha detto che il verdetto potrebbe essere emesso entro la prossima settimana. Se dovesse slittare dopo la pausa natalizia, Alinghi potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di ritirare l’azione legale e prodigarsi per organizzare la regata in Spagna, visto che ormai i tempi sono strettissimi (si regaterà a febbraio). Qualora invece i giudici confermeranno la sentenza di primo grado sconfessando la proposta degli Emirati, sarà Valencia 2010.
Secondo i primi accordi raggiunti, i due team utilizzeranno le stesse basi della scorsa edizione e si potranno allargare in quelle limitrofe (+39 per Alinghi e Shosholoza per Bmw Oracle) date le notevoli dimensioni dei due multiscafi. L’autorità portuale della città spagnola concederà alle barche anche uno spazio del porto commerciale, dove potranno riparare in caso di condizioni meteo particolarmente avverse senza entrare nel canale. Alinghi continuerà ad occuparsi dell’organizzazione sportiva dell’evento, mentre la città di Valencia risolverà gli aspetti legati alla logistica, al marketing e all’ospitalità. A tal proposito sono state già create quattro unità con rappresentanti di tutte e tre le parti per gestire i vari aspetti dell’evento. Il comune spagnolo non pagherà nessuna quota per ospitare la Coppa ma sosterrà in maniera indipendente tutti i costi organizzativi. Alla città valenciana spetteranno anche i diritti di immagine del marchio Coppa America, potendone così gestire la comunicazione e la pubblicità.
Riguardo all’aspetto sportivo, potrebbero invece essere disputate più di tre regate (come stabilito originariamente), anche se non è ancora stata presa una decisione definitiva. Il campo di regata, date le dimensioni dei multiscafi, sarà ben più grande di quello sfruttato nel 2007 e collocato il più vicino possibile alla costa per permettere al pubblico a terra di seguire almeno una parte della regata. Ciò potrebbe aumentare notevolmente la fruibilità televisiva dell’evento.
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