L’Arkea Ultim Challenge, la super sfida sul giro del mondo riservata ai trimarani maxi Ultim di 30 metri, è arrivata al suo capitolo finale, non senza qualche imprevisto.
Quando tutto sembrava ormai pronto per accogliere, nel giro di 2-3 giorni, Charles Caudrelier a Brest (da dove la regata è anche partita) con la sua Gitana, il dominatore di questa regata, ecco che le condizioni meteo annunciano una tempesta in arrivo.
Il Golfo di Guascogna, in concomitanza con quando era originariamente previsto l’arrivo di Caudrelier, verrà interessato da una depressione con onde stimate oltre i 9 metri e venti che potrebbero superare i 60 nodi.
Valutata la situazione, Caudrelier ha optato per una scelta prudente, ripararsi alle Azzorre per fare passare il peggio delle perturbazione, partire sulla sua coda ed arrivare a Brest con circa 24-30 ore di ritardo rispetto all’ETA originariamente prevista.
Sarebbe quasi una follia, dopo 25 mila miglia di regata, affrontare con un trimarano complesso come gli Ultim una tempesta del genere, col rischio di compromettere la sua corsa proprio alle battute finali.
Il vantaggio di Charles Caudrelier sugli inseguitori è comunque rassicurante, circa 2000 miglia su Thomas Coville di Sodebo, e 3000 su Armel Le Cleac’h, quest’ultimo si è dovuto fermare per un pit stop tecnico in Brasile per alcune riparazioni.
Coville, che naviga ancora negli Alisei, accorcerà certamente il suo vantaggio mentre Caudrelier sarà fermo alle Azzorre, ma non a tal punto da potere insediare il leader.
L’Arkea Ultim Challenge non ha centrato però l’obiettivo prefissato alla vigilia, ovvero quello di infrangere il muro dei 40 giorni o quando meno battere il record in solitaria di 42 detenuto da François Gabart.
Caudrelier è al 44mo giorno di navigazione, e presumibilmente finirà intorno ai 47-48, ben lontano dai tempi di riferimento.
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