La novità più evidente è la poppa aperta nella parte centrale che ingrandisce il pozzetto, facilita l’accesso a bordo e il drenaggio dell’acqua, permettendo anche al timoniere di guadagnare qualche centimetro alle sue spalle. Sott’acqua sono state riviste le appendici: la chiglia è più lunga e pesante (resta comunque la possibilità della chiglia corta da m. 1,60) e il timone è stato ripensato in modo da essere più efficiente e preciso. Per il timoniere (che può scegliere oltre alla ruota standard di 120 cm di diametro anche una in carbonio di 140 cm parzialmente incassata nel piano di calpestio) è comoda la consolle degli strumenti che prevede un chartplotter orientabile.
Gli interni sono a due cabine e un bagno, la finestratura sul tetto della tuga è grande (e a filo della coperta come vuole la moda) e rende la dinette molto luminosa; da segnalare, però, che non è apribile, mentre lo sono tutti gli oblò laterali. Il Finngulf 331 ha albero passante con due ordini di crocette, il paterazzo è sdoppiato per lasciare libera la poppa. L’armo è leggermente frazionato con una generosa superficie velica che di bolina totalizza 70 metri quadri. Opzionale la possibilità di un fiocco autovirante che semplifica non poco la conduzione, specie quando si naviga in equipaggio ridotto.
Dati tecnici:
Lunghezza fuori tutto: m. 10,13
Larghezza massima: m. 3,30
Pescaggio: m. 1,80
Dislocamento: kg. 4.800
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