giovedì 23 gennaio 2025
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Bavaria: la flessibilità produttiva è una strategia vincente

In un mercato difficile, ogni cantiere reagisce a modo suo. Bavaria spicca con una strategia vincente basata sulla flessibilità produttiva.

Bavaria: la flessibilità produttiva è una strategia vincente
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La guerra in Ucraina, quella di Gaza, gli Houthi yemeniti nel canale di Suez, l’inflazione a due cifre, il non proporzionato aumento dei prezzi di molti beni tra cui auto e barche, e il conseguente repentino rialzo dei tassi di interesse, stanno determinando una crisi profonda dell’economia europea.

Le nazioni più colpite, in controtendenza con l’andamento storico delle crisi economiche in Europa, sono quelle del nord. Al contrario, quelle che stanno reggendo meglio sono quelle del sud, tra cui l’Italia.

Il mercato nautico non sfugge a questa dinamica, e la crisi sta facendo sentire i suoi effetti su tutti i cantieri costruttori, in particolare su quelli industriali che producono in serie. Questi sono quelli che si rivolgono alla fascia media e medio-alta, le più colpite tra le categorie agiate della popolazione.

La risposta messa in campo dai diversi cantieri si differenzia molto. I cantieri francesi, che negli ultimi due anni hanno aumentato significativamente i prezzi dei loro prodotti, stanno puntando sulle offerte speciali nel tentativo di farli scendere e tornare a incontrare la domanda.

Bavaria, invece, come spiega il suo Amministratore Delegato Michael Müller, ha imparato dagli errori del passato e ha puntato sull’elasticità produttiva.

Prevedendo la crisi, il cantiere ha sviluppato un’organizzazione flessibile, esternalizzando alcune attività. Questa strategia gli ha consentito di ridurre rapidamente la produzione senza licenziare operai.

La salvaguardia dei posti di lavoro ha permesso a Bavaria di ripartire con slancio dopo la pandemia. Allo stesso tempo, la possibilità di non rinnovare i contratti con i terzisti gli sta consentendo ora di ridurre rapidamente la produzione e i costi.

Diversa anche la politica nei confronti della rete vendita. Molti cantieri hanno stressato la loro rete vendita esercitando forti pressioni sui dealer affinché acquistassero barche che si sapeva sarebbero state difficili da rivendere. Al contrario, Bavaria ha ridotto la produzione e ritirato dal mercato numerosi slot, evitando così di chiedere alla propria rete vendita di acquistare imbarcazioni che non sarebbe riuscita a rivendere.

Il risultato è che Bavaria ha una rete vendita in crescita, mentre cantieri come Dufour stanno registrando, almeno in Italia, una contrazione della rete vendita. Questo si tradurrà in una minore capacità di tornare rapidamente a vendere volumi significativi quando il mercato riprenderà a espandersi.

La scelta di Bavaria, che ha puntato sulla flessibilità più di altri, è stata anche quella di non fare la corsa al rialzo dei prezzi quando c’è stato il picco di richiesta post Covid, e, di conseguenza, oggi non ha bisogno di impegnarsi in una difficile politica di offerte speciali.

Il miglior andamento di Bavaria ci è confermato dall’importatore italiano, Angelo Bacci della Bavaria Italia, che ci racconta di aver venduto meno dell’anno scorso, ma in una percentuale non rilevante.

Chiaramente questo è quanto accade nel mercato italiano che come detto sta rispondendo meglio dei mercati del nord Europa.

Non è la prima volta che i grandi cantieri francesi falliscono nel prepararsi ad affrontare una crisi seppure annunciata con diverso anticipo, è probabile che i dirigenti di questi debbano far esercizio di flessibilità e non pensare che tutto si possa risolvere a colpi di licenziamenti o di offerte speciali.

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