Questi animali possono rimanere in immersione dai 30 agli 85 minuti prima di riemergere per respirare e possono scendere a profondità prossime ai duemila metri.
Il ritrovamento dell’esemplare di balena con il becco ha subito suscitato l’interesse degli scienziati che sono accorsi per studiare una specie difficile da vedere in natura.
La causa del decesso dell’animale è ancora ignota, ma non avendo riscontrato ferite, è probabile che la balena sia morta di malattia o di vecchiaia.
Il lungo becco che questa balena ha sul muso è funzionale al modo piuttosto originale che questi animali hanno di mangiare. Nonostante siano odontoceti, ovvero cetacei provvisti di denti come i capodogli, gli zifidi mangiano risucchiando in bocca il cibo.
La loro lingua è estremamente mobile. Questa viene ritratta improvvisamente e contemporaneamente il palato si contrare, generando una depressione che risucchia una certa quantità d’acqua e tutto quello che in questa è contenuto.
La biologa marina Elise Bailey ha detto che l'animale sarà preservato per i ricercatori nel Museo Australiano a Sydney, specializzato in storia naturale e antropologia. Ha aggiunto che in 20 anni di studio non aveva mai visto una balena dal becco.
"Non se ne vedono mai in queste acque. Sono animali oceanici che di solito nuotano al largo in acque molto profonde."
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