venerdì 13 dicembre 2024
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Incidente mortale alla Clipper Round the World

Simon Speirs, avvocato inglese, muore cadendo fuoribordo nell’Oceano Indiano

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Oceano Indiano – Venerdì 18 novembre, Simon Speirs, un avvocato sessantenne di Bristol ritiratosi per dedicarsi alla sua passione, la vela, è morto cadendo dall’imbarcazione sulla quale stava regatando nella Clipper Round the World, il “Welcome to Great”.

Speirs stava aiutando altri due membri dell’equipaggio a cambiare lo Yankee. Le condizioni del mare non erano buone, c’era un vento di 20 nodi con raffiche a 40 e onda formata. Ad un certo punto un’onda ha spazzato il ponte e portato via Speirs che era legato alla cintura che ha ceduto.

Dato l’allarme di uomo in mare è iniziata subito la manovra di recupero e Sperirs è stato riportato a bordo incosciente dopo 36 minuti. Purtroppo, nonostante i diversi tentativi di rianimazione, l’uomo non ce l’ha fatta.

Speirs nel momento dell’incidente indossava il giubbotto salvagente con un apparecchio Ais che ne ha permesso l’immediata individuazione in mare ed era legato alla barca con una cintura di sicurezza che rompendosi non lo ha trattenuto.

Non è il primo incidente che si è verificato alla Clipper Roud the World: in questa edizione a bordo di Greenings, lo skipper si è ferito gravemente a una mano ed è stato evacuato con un elicottero, la stessa barca qualche settimana dopo è andata a finire a scogli.

Nell’edizione precedente altri due velisti avevano perso la vita, Andrew Ashman di 49 anni, ucciso da un colpo di boma durante una strambata nel febbraio 2015, e Sarah Young membro dello stesso equipaggio di Ashman morta a febbraio 2016 in seguito a una caduta in mare. La Young, durante una brutta burrasca era uscita in pozzetto a dare una mano senza aver indossato giubbotto e cintura.

La Clipper Round the World è un giro del mondo a tappe su barche monotipo di 65 piedi dove l’unico professionista è lo skipper, tutto l’equipaggio è fatto di non professionisti e alcuni con esperienza molto limitata. Gli equipaggi sono sottoposti a un intenso training prima della partenza, ma a giudicare dal numero d’incidenti che si sta verificando nella regata, il livello di sicurezza molto probabilmente non è sufficiente.

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