La barca italiana ha in carena un volume immerso a V, una V morbida naturalmente, che ricorda una sorta di piccola chiglia. A cosa serve? Nelle fasi di pre foiling, in assetto semi dislocante, questa chiglia aiuta a diminuire lo scarroccio e ridurre la superficie bagnata impendendo al resto della carena di toccare l’acqua.
Il progetto originale di Britannia, la barca inglese, non prevedeva la presenza di questo elemento e la carena inizialmente era totalmente piatta. Ma spiare a distanza la navigazione di Luna Rossa deve avere dato spunti interessanti ai progettisti inglesi e, non appena il team è tornato in Inghilterra dopo la trasferta di Cagliari, è apparsa la barca modificata.
Rumors bene informati fra l’altro raccontano il Britannia come non particolarmente veloce, sarà decisiva questa modifica? Difficilmente sarà così.
Gli scafi che stiamo vedendo navigare in questi mesi infatti sono la prima generazione degli AC 75: in acqua ad Auckland vedremo invece la seconda, è probabile che gli inglesi rivedranno il loro progetto per barca due, anche traendo spunto dalle soluzioni di Luna Rossa.
A sua volta sarà interessante capire cosa tireranno fuori dal cilindro gli italiani, senza dimenticare i detentori della coppa, i kiwi, che sulla carta restano i favoriti, e lo sfidante American Magic.
Di certo le spie dei team, da sempre parte fondamentale dei sindacati di Coppa America, avranno un grande lavoro da fare con gli obiettivi delle loro macchine fotografiche e telecamere.
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