venerdì 8 novembre 2024
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Le 5 cose da sapere per costruirsi in economia una barca da soli

Quando si decide di costruirsi una barca da soli in economia bisogna sapere alcune cose

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Web – Prima o poi a tutti i velisti è venuto in mente di costruirsi da soli una barca. Tutti sono convinti che i cantieri abbiano dei margini di guadagno molto elevati e che perciò il costo industriale di una imbarcazione sia in realtà molto basso. Questa convinzione porta molti a sognare e alcuni a cercare di realizzare un sogno comune: costruire una barca a vela da soli e in economia.

Nelle immediate vicinanze di Roma, a Trigoria, per molti anni c’è stato un appezzamento di terreno chiamato il cimitero. Qui giacevano qualche decina di scafi cominciati e mai finiti. Tale concentrazione era data dal fatto che li vicino c’era un cantiere che vendeva stampate di barche a vela che alcuni sognatori compravano con l’intento di allestire in proprio.

Quel cimitero non era solo cimitero di relitti che non avevano mai navigato, ma anche il cimitero dei sogni di tutti cloro che avevano creduto in un progetto, ci avevano investito dei soldi e alla fine, per disperazione avevano mollato tutto cercando di dimenticare quell’avventura, sino a quando un ufficiale giudiziario non gli ha ricordato, consegnandogli l’intimazione a smaltire lo scafo abbandonato, che i guai non finiscono mai.

Eppure qualche scafo auto costruito naviga, quindi qualcuno ci è riuscito. Questi sono i cinque concetti e cose da tenere ben presente quando si decide di cominciare un’avventura di questo tipo:

1) La manualità – Per poter solo pensare di realizzare una barca in proprio e in economia bisogna possedere una grande manualità e un ottimo senso pratico. L’ideale è che si abbia esperienza di falegnameria o da elettricista, idraulico, o qualche specializzazione che almeno in una fase della costruzione possa servire.
2) Il tempo – Se a conti fatti, stando al progetto, vi servirà un anno per costruire la vostra barca, moltiplicatelo per due o anche per tre. Quando si costruisce una barca, ci sono dei momenti in cui si avanza molto velocemente e ci si illude di arrivare presto alla fine, poi ci si impantana in alcuni lavori che richiedono un tempo sproporzionato a quello che il loro risultato rappresenta nel quadro generale della costruzione.
3) I soldi – Solitamente si costruisce in proprio per risparmiare e, per giustificarsi nell’iniziare l’avventura, si tende a fare dei calcoli sempre ottimistici. Sforzatevi di fare conti realistici e poi maggiorateli almeno del 50%. Soprattutto ricordatevi che se avete i soldi contati il risparmio va fatto su tutto. Una barca è composta da migliaia di pezzi, un centesimo in più a pezzo e voi siete fuori budget.
4) Il progetto - A meno che voi non siate dei progettisti, evitate di farvi il progetto in casa, al di là del fatto che difficilmente vi verrà fuori qualcosa di decente, avrete grandi problemi a omologarlo quando lo avrete terminato. In circolazione, specialmente in nord Europa, ci sono dei validi progetti studiati appositamente per il fai da te. In linea di massima, se potete permettervelo, la cosa migliore è comprare una stampata da un cantiere dopo aver verificato che questi costruisca almeno in modo passabile. Ci sono dei cantieri che vendono stampi che producono scafi fatti così male da essere pericolosi.
5) La grandezza – “Dal momento che la faccio, la faccio comoda”, questo è quello che solitamente si pensa quando si decide la grandezza della barca da realizzare e ci si mette nei guai. La differenza tra una barca di 7 metri e una di 8 metri, o tra una da 10 e una da 11,30, è abissale. Un metro in più significa un motore più grande, un albero più grande, dei winch più grandi e una chiglia più pesante, solo per dire le prime cose che vengono in mente, e sono tutte cose molto costose.

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