
Dazi sulle barche: l’Europa risponde a Trump. Dopo i dazi americani su acciaio e alluminio, l’Unione Europea impone nuovi dazi sulle barche americane. Quali saranno gli effetti sul mercato e sulla nautica italiana?
La storia si ripete
Già a giugno 2018, nel suo primo mandato, Donald Trump aveva messo dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio provenienti dall’Europa. In risposta, l’Europa aveva messo dazi su motociclette, whisky e altri beni di consumo, tra cui le barche. Queste misure sono rimaste in vigore sino al 2021.
Oggi il Presidente a stelle e strisce ripropone esattamente la stessa manovra: stessi dazi sugli stessi beni. Anche la risposta dell’Europa è identica, ma rispetto al 2018 cambia l’eco mediatico.
La risposta europea ai dazi americani
L’Europa ha reagito applicando dazi sugli stessi beni del 2018, comprese le barche da diporto. I media, se nel 2018 avevano espresso una preoccupazione pacata da parte della governance europea, oggi mostrano una classe politica europea vicina al panico e parlano esplicitamente di guerra commerciale.
Come inciderà la guerra dei dazi sulla nautica italiana?
Per quanto riguarda le importazioni di barche americane in Europa, le cose cambieranno poco perché queste furono già falcidiate nel 2018, quando l’Europa, in risposta ai dazi di Trump, pose dei dazi sulle barche statunitensi.
Nei tre anni successivi all’introduzione dei dazi, l’importazione di barche USA in Europa calò del 42% e scomparvero completamente le barche a vela che già avevano poco appeal per i nostri velisti.
Quindi rinnovare questi dazi in risposta a quelli di Trump, non avrà delle grandi conseguenze per la nautica statunitense. Cosa diversa sarà se Trump dovesse imporre dazi sulle barche europee come ha annunciato, lo scenario cambierebbe drasticamente.
Le esportazioni della nautica italiana negli USA: cosa rischia il settore? Nel 2023 (ultimo dato disponibile) l’Italia ha esportato verso il continente americano 770 milioni di euro, con la maggior parte delle esportazioni dirette agli Stati Uniti.
Nel caso in cui Trump dovesse porre dei dazi pesanti alla nautica europea, sicuramente si avrebbe un crollo delle esportazioni.
Solo la minaccia di tali dazi ha già determinato un calo importante delle quotazioni dei cantieri presenti nella borsa italiana. Sanlorenzo negli ultimi 30 giorni ha perso intorno al 13% del valore delle sue azioni e Ferretti Group ha subito un calo intorno al 6%.
I dazi e la vela
Nel caso i dazi si dovessero materializzare, a risentirne molto sarebbe anche tutto il comparto dei cantieri produttori di barche a vela italiani.
Cantieri come Pardo, Solaris e, in particolare Italia Yachts, hanno una quota del loro fatturato negli Stati Uniti piuttosto importante.
Il Pardo, nella sua componente barche a motore, risentirebbe pesantemente dei dazi perché le sue barche negli States stanno avendo un ottimo successo. Ma anche Italia Yachts, con le sue barche a vela ha puntato molto sul mercato americano, e l’impossibilità di esportare oltre oceano la penalizzerebbe sicuramente.
Una crisi già in corso
Già oggi la situazione dei cantieri costruttori non è idilliaca. Dopo la grande scorpacciata del 2022 e 2023, periodo post covid, dove si vendeva qualsiasi cosa galleggiasse e tenesse le persone lontane dagli assembramenti, la politica dei prezzi alti e il contemporaneo rallentamento dell’economia hanno penalizzato pesantemente la nautica europea che ora è in profonda crisi, almeno per la parte che riguarda le barche fino ai 20-22 metri.
Cosa si deve aspettare il velista
Generalmente i cantieri rispondono alle situazioni di crisi cercando di marginalizzare al massimo, il che vuol dire che se sono costretti ad abbassare i prezzi perché li avevano alzati troppo e contemporaneamente devono aumentare i margini perché vendono di meno, l’unica via che possono perseguire è abbassare il costo di produzione, ovvero rendere le barche più povere.
Un’operazione già compiuta in passato soprattutto dai cantieri industriali. Quindi è probabile che i prossimi modelli saranno presentati come grandi novità con delle innovazioni stilistiche che in realtà nascondono un impoverimento delle barche.
Comprare ora?
Il mercato è basso, l’incertezza tanta, ma come sempre, tutto passerà e a breve si tornerà ad avere un’economia che cammina. Se si ha un po’ di sangue freddo questo è il momento di comprare. Gli importatori dei grandi cantieri sono pronti a trattative spinte e i prezzi che si possono spuntare oggi, domani saranno impossibili.
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