I pm Cotugno e Petruzziello della procura di Genova, lo accusano di evasione fiscale per aver fittiziamente registrato la sua imbarcazione, il Force Blu, alla isole Cayman come barca da charter, quando, in effetti, l’unità era utilizzata dallo stesso Briatore per diversi mesi l’anno in Italia.
Come barca da charter registrata alle Cayman, il Force Blu, non pagava l’iva sul carburante e su tutto ciò che era connesso all’imbarcazione e non pagava le accise sul carburante.
In totale, i pm, lo accusano di aver evaso per 5 milioni di euro.
Il Force Blu consuma diverse migliaia di litri di carburante per ogni ora di navigazione, in una stagione il conto del rifornimento ammonta a cifre ingenti. Il guadagno che si può ottenere evitando iva e accise, sommato all’iva che si risparmia sul posto barca (il posto barca per un unità del genere può costare dai 3.000 ai 5.000 euro a notte in Sardegna) e su altri beni connessi all’attività della barca, possono, facilmente raggiungere la cifra ipotizzata dai pm.
Con Briatore sono stati rinviati a giudizio il comandante della barca, Tarquini e i tre amministratori che si sono succeduti nella gestione della società.
Il Force Blu era stato sequestrato sotto l’occhio della telecamere con scenografia stile 007 nell’estate del 2010 innescando molte polemiche. Si era nel pieno della “caccia alle streghe” del Ministro Giulio Tremonti che aveva preso di mira i proprietari di barche e la vicenda di Briatore servì a molti per affermare che Tremonti aveva ragione e i diportisti erano tutti evasori, senza notare, però, che la barca di Briatore non era esattamente l’unità media utilizzata dai diportisti italiani.
Il Force Blu è un megayacht a motore a quattro ponti che Briatore ha acquistato dalla corona danese per 68 milioni di sterline, ovvero, 82 milioni di euro al cambio attuale. Sull’imbarcazione sono stati spesi diversi milioni di euro per “personalizzare” la barca al gusto del nuovo armatore.
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