Nella sua avventura a bordo di Prysmian, un prototipo Mini a prua tonda, ha dimostrato una grande professionalità e un'incrollabile volontà, nonché capacità di gestire le situazioni più complesse.
Giancarlo qualche giorno fa ha detto di avere iniziato a vagliare la possibilità di partecipare alla Vendée Globe del 2016. SolovelaNet, che ha un rapporto particolare con questa regata avendola seguita, nella sua ultima edizione, quotidianamente con notizie e speciali per oltre tre mesi con un grande seguito, ha intervistato il navigatore per capire in cosa consiste il suo progetto.
L’intervista è stata realizzata il 17/02/2014 dal nostro Direttore Maurizio Anzillotti
SVN - E’ vero che parteciperai alla Vendée Globe nel 2016
G.P. - E’ vero che vorrei partecipare alla Vendée Globe del 2016 e che ho iniziato il cammino che, spero, mi porterà, nel 2016, ad essere tra i partecipanti della regata. Sto parlando con diversi sponsor per vedere di riuscire a mettere insieme un gruppo di finanziamento
SVN - Quanto ti servirà per completare questa avventura
G.P. - Nellarco di tre anni, per quello che ci siamo prefissi di fare, serviranno tra i 3.200.000 e i 4.000.000 di euro
SVN - Di questo budget, quanto sarà destinato alla barca
G.P. - Circa 1.000.000 di euro per una barca del 2007/2008. Barca sulla quale poi lavoreremo per renderla il più affidabile possibile. Miriamo a partecipare con una barca che ha alle spalle 6/7 anni di storia
SVN - Escludi di partecipare per il primo posto
G.P. - Se vuoi partire oggi con un progetto teso a vincere la regata devi avere un budget di 3 milioni solo per acquistare la barca. Poi, non serve a nulla avere la super barca se non hai l’equipe tecnica per svilupparla e ottimizzarla in modo che possa affrontare un giro del mondo come quello della Vendée Globe. Un team che è composto almeno di 8 persone. Invece, con una barca che ha già navigato, puoi pensare di ottimizzarla con una squadra di quattro persone perché, in parte, il lavoro è già stato fatto
SVN - Comunque prenderesti una barca che ha già la canting keel (chiglia basculante)
G.P. - Certamente. Non intendo imbarcarmi in un progetto avventura, se qualcuno mi dovesse offrire un progetto avventura preferirei andare a fare qualcos'altro. Non intendo andare a fare una passeggiata intorno al mondo, non voglio chiudere la flotta in ultima posizione. Poi, per carità, tutto può succedere, ti si rompe un pezzo e arrivi ultimo
SVN - Quindi, qual'è il tuo obiettivo
G.P. - Partire con una barca che, almeno sulla carta, mi permetta di confrontarmi con quella piccola flotta di barche simili alla mia. Nella prossima Vendée Globe ci saranno 5/6 Imoca 60 (l'Imoca è la classe di barche con cui si corre la Vendée Globe) del 2007 e quelli saranno i miei avversari
SVN - Quando hai iniziato a pensare alla Vendée Globe
G.P. - Da quando ho cominciato a navigare sui Mini. Da prima era un sogno, poi visto come sono andate le cose con il progetto del prototipo (Pedote ha fatto la Mini Transat con un Mini prototipo) con il quale mi sono trovato molto bene e dato che un proto è, in fondo, un piccolo Imoca, una regata come la Vendée Globe mi sembra il passaggio normale, non credo di aver sorpreso molte persone con questa scelta
SVN - Non pensi che da un Mini a un Imoca, il passo sia lungo, non hai pensato di transitare per classi meno impegnative, almeno economicamente, come può essere un Class 40
G.P. - Nel Class 40 la maggior parte delle regate sono tutte in doppio. In un calendario di quattro anni c’è solo la Route du Rhum che è in solitario. Inoltre un Class 40 è come se fosse un Mini di serie con i ballast, mentre l’Imoca è un vero e proprio proto. Sicuramente con un 40 piedi si ha bisogno di un budget meno impegnativo di quello che richiede un Imoca, ma è anche vero che hai un calendario di regate che ha un ritorno mediatico molto minore di quello degli Imoca
SVN - Quindi credi che non ci sia un buon rapporto tra investimento sui Class 40 e il ritorno mediatico per gli sponsor
G.P. - Sì, non mi sembra che i Class 40 abbiano un ritorno mediatico maggiore dei Mini Transat pur essendo più impegnativi da un punto di vista economico
SVN - Con i Class 40 ti sembrerebbe di tornare indietro
G.P. - No, assolutamente, se mi capitasse una barca interessante nei Class 40 ci penserei, ma non è quello il progetto che ho scelto. Poi, se con il gruppo di sponsor che stiamo mettendo insieme in questo momento, dovessimo optare per un progetto meno impegnativo della Vendée Globe, potremmo sempre riconsiderare i Class 40
SVN - Per partecipare alla Vendée Globe del 2016 entro quando devi passare all’esecuzione pratica del progetto
G.P. - Prima è, meglio è. Comunque credo che sino a 500 giorni dalla partenza ci si possa ancora iscrivere, anche se a quel punto il tempo rimasto sarebbe molto poco
SVN - Hai studiato un calendario di regate di avvicinamento alla Vendée Globe
G.P. - Sì certamente. Ora a fine anno c’è la Barcellona World Race, poi c’è la Route du Rhum, la Transat Jacques Vabre, insomma le regate oceaniche classiche
SVN - Hai avuto modo di parlare con Alessandro di Benedetto e Pasquale de Gregorio che hanno già fatto la regata
G.P. - No, non ho avuto possibilità di incontrarli, ma stando qui in Francia, ho molti navigatori che possono darmi degli input per questa esperienza
SVN - Come vedi il movimento dei solitari in Italia
G.P. - Credo che il gruppo dei solitari italiani sia in crescita, basta vedere la partecipazione di barche italiane alla Mini Transat. Poi, certo, in Italia abbiamo il problema di essere in Mediterraneo e non in oceano, ma credo che ci siano delle buone possibilità di allenamento in Mediterraneo per poi venire a gareggiare in oceano
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