
I giovani lanciano l’allarme, la Guardia Costiera li raggiunge, recupera il kajak e chiede a tutte le spiagge se è scomparso un kajak, ma la risposta è sempre negativa, nessun kajak manca all’appello e non ci sono denunce di persone scomparse.
La Guardia Costiera si decide quindi a lanciare un appello via televisione, ma il kajak rimane un mistero.
Le Hawaii non sono molto popolate, se qualcuno scompare da una spiaggia perché non fa ritorno dopo essere uscito in mare, lo si viene a sapere subito e anche se una spiaggia perde un kajak, risponderebbe subito all’appello della polizia.
L’ipotesi è che il kajak sia giunto alle Hawaii da un altro luogo. Il problema è che San Diego sulla costa degli Stati Uniti, da dove, in effetti, potrebbe essere partito il kajak, si trova a 2.600 miglia di distanza.
Una seconda ipotesi è che questo potesse essere la dotazione di bordo di qualche grande barca che lo ha perso in mare.
Il problema, spiega il capo della Guardia Costiera delle Hawaii, è che le persone non marcano, come noi suggeriamo di fare, il loro kajak o le loro canoe, cosa che ci aiuterebbe ad associare velocemente il mezzo con il proprietario, controllare che questo sia reperibile e quindi, in caso positivo, mettere fine alle ricerche.
Quando, invece, non c’è modo di associare il mezzo a un proprietario, bisogna necessariamente fare delle ricerche e questo ci fa perdere molti giorni di lavoro e molto denaro, tempo e soldi che potrebbero essere impiegati per soccorrere altre persone.
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