Sull’Elbe c’erano 43 persone, molte della quale finirono in acqua e 8 rimasero ferite. In seguito all’incidente fu aperta un inchiesta e il procuratore di Amburgo iscrisse lo skipper nel registro degli indagati. Oggi, a distanza di due anni, il rapporto dell’inchiesta mostra come lo skipper ha commesso una serie di errori che hanno portato all’incidente. Tra questo c’è stato lo spegnimento dell’AIS poco prima di partire e la sua riaccensione subito dopo l’incidente, questo non ha permesso alle nave che navigavano sul fiume di rilevare la goletta. Questa poi navigava sul lato sinistro del fiume. Sui fiumi la navigazione è regolata come su di una autostrada, se tu navighi dalla parte opposta è come se su di una autostrada si marciasse contromano.
Dal video appare evidente come i membri dell’equipaggio non abbiano avvertito il pericolo che stavano correndo e, soprattutto, facendo correre ai loro ospiti, sin tanto che il la possibilità collisione è diventata più che evidente, e hanno manovrato quando ormai non c’èra più nulla da fare.
La fondazione si difende asserendo che i loro skipper sono tutti autorizzati e preparati secondo i protocolli di legge. Il fatto , però, che nessuno abbia controllato se le persone alle quali si affidavano barche capaci di trasportare più di 40 persone fossero o meno all’altezza della situazione lascia perplessi. Aver preso la patente nautico non implica il saper affrontare situazioni di emergenza in mare, quella è una abilità che si ottiene con l’intelligenza, la calma e l’esperienza.
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