In quattro anni creò il suo primo prototipo, un modellino di nave vichinga da 75 cm tutta in granito, pesava 210 chili. Quando la mise in acqua nel 1998 nel porto di St Malo (Francia) aveva dei dubbi sul suo galleggiamento, ma si dovette ricredere, la barca rimaneva perfettamente a galla.
A quel punto volle passare a qualcosa di più grande e si mise all’opera per realizzare una barca di 4 metri di lunghezza capace di portare otto persone di equipaggio.
Ha varato la sua nave di granito nel 2000 davanti a un gruppo sbigottito di spettatori che scommettevano tra di loro su quanto tempo sarebbe rimasta a galla. La scommessa più ottimistica le concedeva 2 minuti.
Ma la barca galleggiava e galleggiava anche quando il suo autore e un suo amico vi sono saliti sopra per portarla all’ormeggio pagaiando.
Per quanto chiunque ancora oggi osservi quella barca di granito navigare si meravigli e pensi a un trucco, questa non fa altro che rispondere al principio del fisico e matematico siracusano Archimede che lo enunciò nel III secolo a.C.
Ancora oggi ci sono molte barche costruite in cemento armato che navigano anche su rotte molto lunghe. Gli americani costruirono diverse centinaia di navi in cemento armato per rifornire l’Europa durante l’ultimo conflitto mondiale.
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