Prende forma il primo Persico Fly 40, il monotipo prodotto dal cantiere italiano di Nembro, Bergamo, che presto andrà in acqua con il primo scafo. Il cantiere ha diffuso dei renders più dettagliati della barca, annunciando anche che la prima verrà svelata al suo armatore proprio in questi giorni.
Una barca che si ispira sul concetto degli AC 75 della Coppa America, ma con l’ambizione di creare un circuito di regate aperto a tutti i potenziali armatori e velisti. Operazione che Persico Marine ha già portato avanti anche con la classe 69F, che ormai ha spiccato il volo a livello internazionale. Il progetto di questo 40 piedi ha ovviamente dei contenuti tecnici differenti data la misura della barca, ma c’è anche una novità: nel design del progetto è stato coinvolto anche un nome importante, quello dello Studio Pininfarina.
Non è una prima volta per Pininfarina in progetti di barche, lo Studio è infatti già attivo da molti anni su molti fronti, a vela e a motore, nel mondo della nautica, firmando gli interni e gli esterni di alcuni tra i più esclusivi yacht che ci siano in circolazione.
Il Persico Fly 40 sarà un racer foiler per regatare tra le boe, dotato di tre appendici immerse, nessuna chiglia, e bracci basculanti per i foil zavorrati. Questa barca è stata ideata per 5 persone, potrà decollare già dai 7 nodi di vento reale, peserà appena 1600 kg con 100 mq di superficie velica, e l’architettura navale è stata ideata da Mario Caponnetto, uno dei designer di Luna Rossa.
La barca sarà dotata di bracci sul modello degli AC 75 e al progetto come consulente ha lavorato anche Checco Bruni, il timoniere di Luna Rossa.
Si tratta di un modo per portare la tecnologia dell’America’s Cup a un pubblico, pur sempre d’elite, ma comunque più ampio. Una via per portare su queste barche volanti non solo i super professionisti delle regate sui foil, ma anche magari degli armatori appassionati che abbiano voglia di provare l’adrenalina di una navigazione oltre i 30 nodi di velocità.
“Quando abbiamo visto per la prima volta gli AC 75 all’opera - racconta Marcello Persico, proprietario del cantiere - abbiamo avuto la sensazione che tutto quello che avessimo fatto fino a quel momento era ormai passato. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato per fare in modo che i concetti di queste barche e la ricerca che abbiamo fatto per la Coppa America possano essere trasferite sul mercato”.
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