Introdurre l'educazione all’oceano nelle scuole può essere la chiave di volta per un futuro in cui ci sarà più conoscenza e rispetto per l’ambiente marino?
Secondo l’Unesco sì, ed è per questo che in seno alla "Giornata Mondiale dell’Istruzione" arriva da Francesca Santoro, Specialista del Programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'Unesco e promotrice in Italia del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), una proposta interessante.
Il tema della Giornata dell’Istruzione 2022 aveva un titolo suggestivo:"Cambiare rotta, trasformare l'istruzione", e la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'Unesco ha sviluppato per questo appuntamento un progetto ideato per promuovere, dentro la politica e la scuola, nuovi percorsi formativi che abbiano al centro l’ambiente marino.
L’obiettivo più grande e di lungo termine è quello di introdurre nelle scuole una sorta di "curriculum blu", un percorso di formazione e sensibilizzazione a 360 gradi destinato alle nuove generazioni che partirà dalle scuole, dove anche gli insegnanti dovranno essere formati su queste tematiche.
Si tratta di qualcosa che non ha solo una forte valenza simbolica, ma può avere sensibili risvolti pratici.
Investendo nella formazione e nella cultura delle giovani generazioni su un tema cruciale come quello del mare, si pongono le basi per un’inversione di rotta del futuro, sperando che non sia troppo tardi e che il mare nel frattempo non ci presenti un conto troppo salato a causa dei cambiamenti climatici.
© Riproduzione riservata