La flotta della Transat parte da Plymouth in Inghilterra per traversare l’Atlantico settentrionale e arrivare a New York sulla costa occidentale degli Stati Uniti: 3.000 miglia di oceano a latitudini difficili dove le perturbazioni si susseguono e mettono a dura prova gli equipaggi.
20 skipper su 20 barche. Tutti skipper d’eccezione che chi ama le grandi regate di altura è abituato a seguire, gente come Jean Pierre Dick che correrà con il suo IMOCA 60 Vibrac Paprec, Francoise Gabart, vincitore dell’ultima Vendée Globe che correrà con il suo nuovo mega trimarano da 100 piedi in classe ULTIME, Loick Peyron che navigherà sul mitico Pen Duick II che fu di Eric Tabarly e rinunciando al map navigator si affiderà ancora una volta al vecchio sestante.
Il tempo alla partenza è previsto bello, una quindicina di nodi da nord ovest accompagneranno le barche fuori dal Solent, ma già da domani le cose peggioreranno e si prevedono due perturbazioni che si inseguono sull’Atlantico con venti che potranno raggiungere i 40 nodi con raffiche a 50 nodi.
Le previsioni dicono che i tre super trimarani della classe ULTIME, dei quali il più grande è il 100 piedi Macif di Gabart, impiegheranno tra i 7 e gli 8 giorni per arrivare a New York.
Meno di 12 giorni è, invece, il tempo previsto per i più veloci tra i sei IMOCA 60 presenti alla regata di cui 3 sono stati varati nel 2015 e fanno parte dell’ultima generazione di queste barche conosciute per essere le protagoniste della Vendée Globe.
I Multi 50, sono 5 e anche questi dovrebbero arrivare in meno di 12 giorni.
La classe più numerosa è quella dei Class 40 che vede 7 barche al via. I Class 40, vista la loro lunghezza di 40 piedi, saranno anche gli ultimi ad arrivare con un tempo previsto tra i 13 e i 14 giorni.
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